martedì,Marzo 19 2024

Il nibbio nei cieli dell’Aspromonte. Il Parco: «Riportiamolo a casa»

Presentato a Bruxelles il progetto per riportare il volatile nel suo habitat naturale. Sensibilizzate le comunità locali e gli escursionisti

Il nibbio nei cieli dell’Aspromonte. Il Parco: «Riportiamolo a casa»

Il Parco dell’Aspromonte ha partecipato nei giorni scorsi a Bruxelles al LIFE18 Nat&Gie Welcome Meeting. L’Ente ha presentato e condiviso con i rappresentanti di EASME -Agenzia Esecutiva per le piccole e medie imprese della Commissione Europea – e gli altri beneficiari dei progetti LIFE 2018, provenienti da ogni parte d’Europa, le azioni e gli obiettivi previsti dal LIFE MILVUS che si propone di riportare il Nibbio reale nei cieli d’Aspromonte, impegnando l’Ente, in qualità di capofila per i prossimi 6 anni, con un investimento professionale e finanziario importante, che supera i 2 milioni di euro.

Giornate intense a Bruxelles, dedicate non solo alla condivisione dei progetti ma anche alla formazione per la gestione del LIFE e al networking con soggetti pubblici e privati privilegiati, nell’ottica di un costante miglioramento delle azioni di tutela e conservazione.

Particolare rilevanza nell’ambito del Life MILVUS, presentato nella capitale del Belgio da Chiara Parisi, responsabile della comunicazione del Parco, e da Antonino Siclari, responsabile della biodiversità e referente del progetto LIFE dell’Ente, assumono le azioni di comunicazione, divulgazione e disseminazione per un’azione di carattere internazionale, dalla fondamentale ricaduta in termini di protezione delle specie e tutela della biodiversità.

Il Nibbio reale, infatti, è un rapace di notevole interesse, considerata vulnerabile dal punto di vista conservazionistico per l’Europa che ospita il 95% della popolazione mondiale e che da tempo non nidifica nel nostro territorio: con il progetto di cui è capofila il Parco dell’Aspromonte si vuole creare una popolazione autosufficiente di Nibbio reale nell’Area Protetta, con una riduzione significativa dei rischi dovuti all’elettrocuzione e all’avvelenamento, nonché incrementare la sensibilizzazione del pubblico verso le tematiche di conservazione della specie e aumentare la professionalità degli ornitologi italiani nel monitoraggio e nella tutela della specie, anche grazie alla collaborazione del CEN, un’associazione che si occupa di queste tematiche in Corsica.

Un progetto non semplice, che per sei anni vedrà impegnato su più fronti uno staff di selezionati professionisti, prima con azioni di preparazione alla reintroduzione e poi con le conseguenti attività di conservazione e di monitoraggio dei risultati conseguiti.

All’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte verrà realizzato un centro di ambientamento per l’acclimatazione dei giovani nibbi prima del rilascio di circa 90 individui, prelevati da nidi in Basilicata seguendo tutti gli accorgimenti ed i suggerimenti specifici per non danneggiare in alcun modo le popolazioni di rapaci presenti. Verranno inoltre create 5 stazioni di alimentazione all’interno del Parco (piattaforme-mangiatoia), all’interno di aziende agricole, che stipuleranno un accordo specifico con il Parco, e saranno messi in sicurezza circa 250 supporti di linee elettriche a media tensione (15 Kv) localizzate in aree del Parco di particolare interesse per il Nibbio reale; al contempo verrà avviata l’attività di contrasto all’uso illegale di veleno, con formazione del personale di vigilanza e supporto dei Nuclei Cinofili Antiveleno del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA). In una seconda fase, dopo la reintroduzione, si passerà al monitoraggio degli animali rilasciati in Aspromonte (GPS/GSM e videocamere in corrispondenza delle stazioni di alimentazione), ma anche alla verifica degli effetti delle attività di sensibilizzazione sulla popolazione locale. Con il Life Milvus, il Parco Nazionale dell’Aspromonte vuole, infatti, sensibilizzare le comunità locali, i turisti, gli escursionisti, il mondo scolastico coinvolgendo almeno mille studenti delle scuole primarie e secondarie ricadenti nei comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

È un progetto ambizioso, una sfida difficile, ma proprio per questo maggiormente appassionante e che richiede uno sforzo umano e professionale collettivo. Partner pubblici e privati saranno accanto al Parco durante questo importante progetto di tutela: E-Distribuzione metterà in sicurezza le linee elettriche dell’area, il CEN (Conservatoire d’Espaces Naturel Corse) fornirà il bagaglio di conoscenze ai tecnici italiani, la Regione Calabria si occuperà delle misure di conservazione dei siti che dovranno accogliere i nibbi rilasciati, la Regione Basilicata consentirà il prelievo in natura dei giovani nibbi che saranno liberati in Aspromonte, il Comune di Roghudi ospiterà sul suo territorio la stazione di ambientamento degli animali da rilasciare e una delle stazioni di alimentazione per i rapaci, e infine l’Arma dei Carabinieri che, attraverso il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, assicurerà l’azione con i suoi Nuclei cinofili antiveleno a tutela dei rapaci.

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