giovedì,Aprile 25 2024

Quel che resta della perla della costa viola dopo la mareggiata. Scilla e Bagnara distrutte

Le onde alte sei metri non hanno risparmiato nulla. Tutto è stato spazzato via dalla furia del mare. Dopo una domenica ad aspettare che, letteralmente, le acque si calmassero, già questa mattina è partita la conta dei danni e la corsa ai ripari

Quel che resta della perla della costa viola dopo la mareggiata. Scilla e Bagnara distrutte

Se la mareggiata dello scorso weekend ha appassionato in tanti regalando uno spettacolo pauroso ma allo stesso tempo inedito, quello che si vede oggi non è nulla di gradevole.

Le onde alte sei metri non hanno risparmiato nulla. Da Scilla a Bagnara fino ad arrivare a Palmi, tutto è stato spazzato via dalla furia del mare. Dopo una domenica ad aspettare che, letteralmente, le acque si calmassero, già questa mattina è partita la conta dei danni.

La situazione a Scilla

A Scilla i commissari sono immediatamente corsi ai ripari e con i mezzi necessari, sono stati avviati interventi utili a ripristinare la viabilità. Del nuovo lungomare nulla è stato risparmiato. Panchine e fioriere scaraventate per strada dove il manto è stato completamente ricoperto di sabbia e detriti. Questa mattina le ruspe hanno iniziato a rimuovere i cumuli per consentire la ripresa della circolazione. Di certo, in un comune costiero esposto annualmente a questo tipo di fenomeni, serve una programmazione lungimirante e che guardi al futuro. Il mare non smetterà di mostrare la sua potenza e Scilla deve imparare a proteggersi così come hanno fatto i cittadini che, anche questa volta, hanno dimostrato di conoscere bene il territorio. Una sorte diversa per i turisti che, volendosi avventurare per catturare qualche scatto del mare in tempesta, si sono ritrovati a terra travolti dall’acqua.

Il post mareggiata a Bagnara

La conta dei danni non è più rassicurante in quel che resta della cittadina riconosciuta un tempo come la perla della costa viola. Il mare ha lasciato segni indelebili e il day after è un tutto un correre ai ripari, caratterizzato da nastri bianchi e rossi, per mettere in sicurezza le zone pericolanti e pericolose. Anche qui il lungomare è stato inevitabilmente danneggiato, mattonelle divelte e in alcuni punti è sprofondato il manto, mentre il porto si è risvegliato con qualche imbarcazione in meno, quelle le le potenti onde hanno affondato.

Adesso non resta, anche qui, che programmare interventi che siano una volta per tutti risolutivi. Considerando che, ancora oggi, è viva l’immagine del crollo del muro di Cacilì, sul litorale di Bagnara Calabra, nel 2012 vittima di una violenta mareggiata.

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