giovedì,Aprile 18 2024

Il degrado della Sorgente specchio di una città che non sa rispettare se stessa

Sottopasso chiuso, rifiuti ovunque, abbandono atavico. Al di là delle responsabilità del Comune di Reggio Calabria, i veri colpevoli sono coloro che hanno ridotto così un luogo storico della città

Il degrado della Sorgente specchio di una città che non sa rispettare se stessa

La strada di via delle Industrie, che conduce alla spiaggia della Sorgente, è una discarica a cielo aperto. Sono mesi, anni ormai, che quel tratto è caratterizzato da un abbandono pressoché totale. Il gioiello (ritrovato) del centro sportivo Sant’Agata appare quasi come un’isola felice in mezzo a tanto degrado. I cumuli di rifiuti che accompagnano i bagnanti sono, a tratti, imbarazzanti. Non solo buste di spazzatura di ogni tipo, ma anche carcasse di elettrodomestici e ogni altra diavoleria possibile.

Da qualche tempo, l’amministrazione comunale ha chiuso il tunnel che consentiva di giungere in spiaggia. In effetti, proprio la zona che conduce al sottopasso appare quella messa peggio. Qui i cumuli diventano discariche vere e proprie, mentre oltrepassare il limite del nastro arancione, significa avventurarsi in una sorta di girone infernale dei rifiuti.

Lo sappiamo: tutto questo non è una novità. Da anni il problema del sottopasso della Sorgente tiene banco. Qualche tempo fa, l’amministrazione comunale aveva annunciato in pompa magna l’installazione di telecamere che avrebbero consentito di scovare coloro che gettavano i rifiuti all’interno del tunnel. Nonostante ciò – e sebbene si noti una telecamera in zona – sembra che tutto questo non interessi a nessuno. Si prosegue imperterriti a gettare spazzatura, noncuranti del grave danno ambientale che viene prodotto, nonché di quello d’immagine per un luogo che dovrebbe essere una bella cartolina di mare per le centinaia di bagnanti che affollano la bella spiaggia della periferia sud reggina. Perché la Sorgente rappresenta un pezzo di storia della balneazione nella città dello Stretto.

Ma è forse proprio ai reggini che tutto ciò non interessa. Per carità, le colpe di un’amministrazione incapace di riqualificare una zona così importante non sono in discussione. E se dopo sei anni, la situazione è quella attuale, nessuno può tirarsi fuori e dire di aver fatto quello che era possibile. Ma bisogna essere onesti intellettualmente: il degrado che si vede in quel tunnel non è certo colpa di chi la spazzatura la deve eliminare, ma di chi, senza rispetto alcuno per il bene pubblico, continua a depositare rifiuti di ogni genere. È un fatto di civiltà e una parte di reggini sta dimostrando di non possederne a sufficienza. Inutile strumentalizzare politicamente anche questo scempio: l’attuale amministrazione ha delle colpe, come detto, ma i principali responsabili sono tutti coloro che non hanno il minimo rispetto del vivere civile e che pensano che la città sia una pattumiera a cielo aperto, dove poter scaricare qualunque cosa.

Per carità, che la situazione dei rifiuti sia tragica in tutta Reggio Calabria, è fatto noto e preoccupante. Che il sindaco debba darsi una ulteriore mossa e provare a battere i pugni sui tavoli che contano, appare quanto mai necessario. Ma è nel modo di fare dei residenti reggini che qualcosa deve cambiare davvero, se si vuole provare a risolvere radicalmente il problema. Protestare per la mancata raccolta dei rifiuti non solo è sacrosanto, ma rappresenta un dovere civico e morale. Diventare “lordazzi” e lasciare ovunque rifiuti, come accade per la Sorgente, significa non avere rispetto della propria casa. E se non si ha rispetto dei luoghi in cui si vive, è difficile poi pretendere che siano gli altri a risolvere tutti i nostri problemi.

Un esempio virtuoso potrebbe arrivare da coloro che si stanno prendendo cura della spiaggia. Lo fanno in modo volontario e per puro amore verso quei luoghi. Ripartiamo da lì e da quella voglia di amare davvero le bellezze di cui possiamo godere.

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