venerdì,Marzo 29 2024

Rifiuti a Reggio Calabria, confronto pubblico tra i candidati al Parco Ecolandia

L'iniziativa promossa dalle associazioni ambientaliste Rifiuti Zero e Differenziamoci Differenziando con gli schieramenti in campo alle comunali

Rifiuti a Reggio Calabria, confronto pubblico tra i candidati al Parco Ecolandia

Si è svolto, nella splendida cornice di Ecolandia, l’incontro organizzato dalle associazioni ambientaliste Rifiuti zero e Differenziamoci Differenziando con gli aspiranti candidati a sindaco della città di Reggio Calabria sul tema della gestione dei rifiuti, un tema molto controverso che da decenni tiene in ostaggio la nostra città.

A prendere parte a questo appuntamento oltre ad alcuni rappresentanti delle più importanti associazioni ambientaliste, che da sempre operano sul territorio comunale in modo volontario e gratuito, i candidati a sindaco Fabio Foti, Fabio Putorti, Pino Siclari e Maria Laura Tortorella.

In rappresentanza del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà, dei candidati Saverio Pazzano e Klaus Davi, hanno preso parte al dibattito rispettivamente Filippo Sorgonà, Antonio Guerrieri e Giuseppe Musarella.

L’incontro, moderato dalla professoressa Paola Nasti,  si è aperto con un intervento del presidente di Rifiuti Zero, Luca De Franco, che dopo aver sottolineato quanto la soluzione di questa emergenza sia difficile, complessa e dipendente da vari fattori  ha posto l’accento su alcuni temi su cui urge un intervento immediato: dotarsi di  impianti di trattamento dei rifiuti in Calabria, in particolare per quanto riguarda la frazione organica, che rappresenta oltre il 40 % del RSU e affrontare l’evasione contributiva, in quanto chi non paga la Tari, nuoce doppiamente   determinando l’aumento dell’aliquota a carico dei contribuenti onesti e alimentando il fenomeno delle micro e macro discariche.

Rispetto alle azioni da mettere in campo, tutti i partecipanti hanno escluso la possibilità di inserire nella bolletta energetica la quota Tari perché non è nelle facoltà di un’amministrazione comunale tale strumento amministrativo. Inoltre è stata evidenziata la necessità di tutelare chi versa in condizioni di svantaggio economico.

Tutti gli intervenuti hanno ribadito con forza la necessità di presidiare i territori, di instaurare il dialogo con le associazioni operanti nei vari quartieri in modo da veicolare il messaggio che adottare le buone pratiche della raccolta differenziata aiuta l’ambiente, migliora la qualità di vita, il decoro urbano e può innescare meccanismi virtuosi. Rispetto all’azione immediata per eliminare le tonnellate di rifiuti per strada, tutti hanno prospettato il ricorso a soluzioni emergenziali come l’intervento dell’esercito o della protezione civile.

I candidati Foti e Siclari hanno escluso il ricorso all’inceneritore di Gioia Tauro, mentre gli altri lo hanno ipotizzato solo come soluzione temporanea proprio per superare l’emergenza, pur con tutti gli aspetti negativi e rischiosi che ne conseguono. Il solo esponente della lista Davi ha invece auspicato l’uso di inceneritori come soluzione.

Gli altri temi su cui si è dibattuto hanno riguardato la necessità di azioni volte al riuso e al riutilizzo, tenendo conto delle direttive e delle linee guide europee che puntano all’economia circolare, anche grazie alla creazione di ecostazioni dislocate all’interno dei vari quartieri.

Ma le idee che i candidati vorrebbero attuare sono tante, dalla reintroduzione del vuoto a rendere (Sorgonà) alla realizzazione dei 10 punti della strategia rifiuti zero (Foti), passando dal ripristino e dall’incremento delle fontane pubbliche alimentate dall’acqua del Menta in modo da diminuire drasticamente l’uso delle bottiglie di plastica (Tortorella).

In definitiva si è registrato un miglior livello di conoscenza della materia ed una buona padronanza dei temi con argomenti specifici quali economia circolare, riduzione e riuso, compostaggio. Segno ulteriore del diffondersi generalizzato di una maggiore sensibilità ambientale.

Interessante la riflessione conclusiva introdotta da Giuseppe Naimo, in rappresentanza del Comitato di quartiere di Arghillà, rispetto al ruolo chiave che rivestono i dirigenti di settore. «L’esperienza di chi come noi opera da decenni nella cittadinanza attiva ci porta a fare un bilancio non del tutto positivo del rapporto, spesso animato da tanta buona volontà, tra le amministrazioni che si sono avvicendate a prescindere dallo schieramento politico. In più di un’occasione oltre la disponibilità, peraltro fondamentale, è mancata la concretezza di mettere “le gambe alle parole”. Abbiamo in più di un’occasione dovuto fare i conti con dirigenti indisponibili, vuoi per troppi incarichi o per troppi impegni, ed è stato impossibile instaurare un legame continuo, fattivo e concreto con i vari dipartimenti».

«Siamo convinti che quando alla guida di un assessorato, qualunque esso sia, la persona è competente sarà molto più semplice che le gambe corrano, che non incespichino in mille vediamo, cercheremo, faremo e che si riescano a schivare i mille ostacoli burocratici, grazie alla capacità e all’assunzione di responsabilità di fare delle scelte che è dote imprescindibile per chi amministra il bene pubblico. È compito della politica dettare le linee guida insieme ai settori e non farsi sopraffare dalle loro burocrazie che mortificano spesso il tempo messo a titolo gratuito al servizio della collettività da parte di cittadini/volontari che hanno sempre avuto come unico fine il bene della propria città».

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