sabato,Aprile 20 2024

Emergenza rifiuti, “Reggio bene comune” presenta il programma “Non si jetta nenti”

Una visione ed un sistema già ampiamente sperimentato in molti posti ma con la caratteristica importante di mettere assieme pratiche virtuose in una unica e più efficace visione

Emergenza rifiuti, “Reggio bene comune” presenta il programma “Non si jetta nenti”

Riceviamo e pubblichiamo da Reggio bene Comune

Rifiuti: “non si jetta nenti”. Con questo slogan abbiamo voluto scrivere e presentare il programma sul settore “Rifiuti” all’interno di quello più ampio ( di tutta la coalizione del Csx) relativo all’Ambiente nella sua totalità. Il concetto è semplice ed efficace; da un paio di mesi, d’altronde, è nato anche un interessante gruppo su fb, proprio ispirato da questa visione, che invita cittadini a praticare il “riuso” facendo circolare beni destinati a divenire “rifiuto”. Riattivare formule già ben conosciute da nonne e nonni di ognuno di noi ma fagocitate dal consumismo della società di mercato.

Abbiamo sottoposto e ratificato (fin da luglio) a Comune e Città metropolitana una proposta sull’intero “ciclo integrato dei rifiuti” da sottoporre al vaglio del piano industriale di Castore nell’ottica dell’internalizzazione del servizio verso una totale municipalizzazione di quanto oggi è demandato a Ditte private; dunque al “profitto”. I tratti salienti e caratterizzanti del nostro piano possono sintetizzarsi in: sostenibilità totale ( ecologia), incentivazione ( economia) e giustizia sociale ( riduzione progressiva della pressione tributaria). Siamo stati e siamo ancora convinti che il settore richieda una radicale rivoluzione che invogli il cittadino a differenziare, riutilizzare e riciclare non solo per una coscienza ambientale ma anche per una oggettiva convenienza economica.

Tra le novità importanti ( anche questa di richiamo “antico”) vi è la  proposta di introduzione del “vuoto a rendere” con “deposito cauzionale” su tutte le merci. Una soluzione definitiva all’evasione tributaria in quanto pagheremmo tutti, contestualmente, una “anticipazione del costo necessario” a recuperare quelle merci qualora divengano “rifiuto”; all’atto stesso di acquisto di un prodotto. Una “partita di giro”, in realtà, e non un “tributo” che consentirebbe al Comune di incassare immediatamente, sui consumi effettivi, le risorse necessarie a garantire il servizio ( crollerebbe, d’altronde, il principio assurdo sul computo della “Tari” rispetto ai mq delle abitazioni) . Associando questa concreta proposta al sistema “incentivante” (che consenta al cittadino di recuperare benefit o economie stesse conferendo nelle “ecostazioni” o alle “isole ecologiche” i vari “rifiuti”) otterremmo fattivamente dei risultati fondamentali su larga scala a più livelli.

Abbiamo sottolineato l’importanza, tra le altre cose, di “zonizzare” il territorio comunale secondo le peculiarità morfologiche e le esigenze di servizio molto diverse a livello logistico. “Compostaggio di comunità”, Centri di Riuso ( per tutti i beni riutilizzabili o rigenerabili) e utilizzo intelligente di ogni materia o prodotto che possa rientrare, fattivamente, in una “economia circolare”. Una visione ed un sistema già ampiamente  sperimentato in molti posti ma con la caratteristica importante di mettere assieme pratiche virtuose in una unica e più efficace visione. Tutte queste sono tematiche che abbiamo avuto modo di approfondire ed articolare con l’assessore Brunetti, in uno specifico incontro, assieme ad alcuni referenti di “Rifiuti Zero”; soggetto con cui ci confrontiamo costantemente in piena affinità di contenuti.

Apprendiamo, proprio dai comunicati inviati alla stampa che l’Assessorato sta, progressivamente, concretizzando gli indirizzi esposti con importanti passi in avanti rispetto alle convenzioni con i Consorzi nazionali di recupero dei materiali differenziati; passaggio fondamentale per rendere possibile l’intero modello. Apprendiamo anche delle “eco stazioni” ( che non sono “isole ecologiche”) e non del “ritorno” al cassonetto indifferenziato ( cosa assolutamente fuorviante che qualche “oppositore” vorrebbe far credere all’opinione pubblica) ma, sottolineiamolo, ad un sistema “misto” di raccolta differenziata con cassonetti differenziati nonché vigilati presso le “eco-stazioni” stesse. In un periodo così esasperante per le emergenze nazionali che si sommano a quelle locali “permanenti” giocare a gettare benzina sul fuoco è cosa irresponsabile e gravissima.

Abbiamo una “opposizione”, in consiglio comunale, che si sta qualificando per la costante azione di manipolazione dell’opinione pubblica ( con fake-news indecorose su cento questioni) per la propaganda incessante dei propri interessi di potere e non certo di quelli dei cittadini. Al “meglio” assistiamo all’urlare problemi conosciuti senza mai indicare soluzioni; senza mai collaborare a superare il problema stesso con sforzo signorile di partecipazione proficua. Quasi quotidianamente segnaliamo irregolarità in tema di micro-discariche o smaltimento illecito di rifiuti coinvolgendo Assessorato, Polizia Municipale e Carabinieri Forestali ( ove vi siano aspetti di rilevanza penale); abbiamo ottenuto importanti risposte ma spessissimo vanificate da inqualificabili cittadini ed operatori che continuano a sommergere di rifiuti ( in tempi record) la nostra città.

Non una battaglia, quindi, ma una vera e propria guerra contro Chi ha deciso di considerare “discarica” il nostro intero territorio. La “spazzatura” non può e non deve diventare l’arma di sciacallaggio politico di interessi “altri” dal bene comune; la città pulita, sostenibile e socialmente “giusta” è obiettivo cui devono lavorare tutti. Se un bosco brucia prima si butta acqua e poi si ripiantano gli alberi; Chi tifa per la distruzione del bosco per poter dire “ve lo avevamo detto” è un criminale senza scrupoli. In modo critico ma responsabile continueremo a stimolare la giunta, il consiglio comunale ed ogni organismo democratico acchè Reggio esca dall’emergenza e torni, finalmente, alla programmazione della “normalità”.

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