venerdì,Marzo 29 2024

San Lorenzo, interrogazione parlamentare di Margherita Corrado per salvare la costa

La senatrice punta i riflettori su un’opera in fase di realizzazione totalmente in contrasto con le norme ambientali

San Lorenzo, interrogazione parlamentare di Margherita Corrado per salvare la costa

La senatrice Margherita Corrado ha presentato un’interrogazione per evitare l’impermeabilizzazione di un tratto di costa a San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. «La realizzazione di un progetto obsoleto – ha spiegato – presentato 4 anni fa e subito contestato da associazioni ambientaliste e intellettuali che avevano provato a negoziarne un altro, in linea con il Codice dei beni culturali e del paesaggio, è statacolpevolmente avallata da chi avrebbe avuto il compito di controllare la coerenza tra l’opera programmata e le finalità dei Patti per il Sud, che erogavano finanziamenti per lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale, e avrebbe dovuto anche rilevare la sua natura eversiva, il disprezzo delle leggi vigenti su cui si fondava.

I reati contro l’ambiente e il paesaggio però, non sono socialmente percepiti proprio perché, sebbene sia scattata l’emergenza Covid, non ha ancora trovato posto nell’immaginario collettivo l’emergenza in cui siamo ridotti dalla crisi ecologica globale. Così a San Lorenzo, in un’area protetta perché considerata bene di prioritario interesse nazionale ed anche zona speciale di conservazione, si è perseguito un disegno distruttivo, in conflitto anche con le Linee guida dell’Ispra sul fenomeno dell’erosione costiera; nell’ottobre del 2019 è stato inaugurato un primo cantiere abusivo che ha sprecato molte risorse dei cittadini fino alla sospensione, nel febbraio del 2020. Una vicenda sulla quale sarà opportuno che la Corte dei conti eserciti un controllo».

La senatrice racconta che «dopo una serie di forzature burocratiche, a gennaio del 2021 è partito un secondo cantiere, distruttivo quanto il primo, nonostante vi fosse una sopraggiunta valutazione di incidenza regionale che imponeva la salvaguardia della vegetazione esistente e simili cautele. Tutto ciò mentre è in corso un procedimento giudiziario promosso da Italia Nostra, la cui fase istruttoria si è conclusa con il riconoscimento della fondatezza di ognuna delle ragioni da essa addotte.

L’esito di tale ricorso straordinario al Capo dello Stato potrebbe dunque, considerare ancora una volta illeciti progetto e cantiere, e una cura minima delle risorse pubbliche avrebbe imposto di attendere la conclusione del procedimento. Abbiamo invece assistito a una corsa per finire prima, con il rischio di un buco nel bilancio del Comune, perché, se venisse accolta l’istanza di Italia Nostra, non ci sarebbero fondi per coprire le spese di quanto fatto fino ad oggi».

La Corrado sostiene che «a San Lorenzo ci sarebbe stato spazio, prendendo in considerazione una specifica relazione dell’Ispra, per un intervento non eccedente la larghezza di otto metri, che non avrebbe inciso negativamente sulla dinamica costiera e avrebbe dato soddisfazione alle reali esigenze di fruizione umana di quell’area protetta. Negli ultimi decenni il rosario di scempi sgranato sulle coste, calabresi e non, ha causato erosione e conseguenti spese immani per riparare manufatti e approntare opere difensive che hanno ulteriormente sfregiato gli ambienti litoranei. Per questo, nei giorni scorsi, ho presentato un’interrogazione che vuole essere anche uno strumento di riflessione sulle cause del debito pubblico che affligge il nostro Paese».

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