giovedì,Aprile 25 2024

Bergamotto, la Camera di commercio si impegna per il riconoscimento comunitario

Per il presidente Tramontana l'agrume «è una peculiarità del territorio, da tutelare e preservare»

Bergamotto, la Camera di commercio si impegna per il riconoscimento comunitario

La Camera di commercio di Reggio Calabria in prima linea per il riconoscimento comunitario del bergamotto fresco di Reggio Calabria. Proprio per questo ha già avviato un primo confronto con i rappresentanti delle confederazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

La tutela del bergamotto è ricompresa tra le attività inserite nei documenti di programmazione dell’Ente camerale per il 2021: l’importante prodotto infatti, da sempre rappresenta una risorsa per il territorio reggino e oggi, più che mai, è da tutelare non solo per la pregiatissima essenza – già riconosciuta quale Dop – ma anche come prodotto fresco, per le sue caratteristiche esclusive e per il suo impiego nell’industria agroalimentare.

«Il bergamotto è una peculiarità del territorio, da tutelare e preservare – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio Antonino Tramontana -. Nell’ambito delle finalità che la normativa riconosce alla Camera di commercio per la valorizzazione dei prodotti e delle filiere, abbiamo accolto le indicazioni della governance dell’Ente e le istanze delle associazioni di categoria e delle imprese agricole, per avviare un percorso di riconoscimento del prodotto fresco, da affiancare alla tutela già in essere dell’olio essenziale Dop, con l’obiettivo di condividere finalità di valorizzazione dell’intera filiera».

«Il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea riconosce e fa proprio questo importantissimo obiettivo, mettendo a disposizione i numerosi studi, le conoscenze di carattere storico e scientifico e tutte le competenze tecniche funzionali al raggiungimento del riconoscimento comunitario del bergamotto fresco di Reggio Calabria», ha invece dichiarato il direttore del Dipartimento di Agraria, Giuseppe Zimbalatti. Il primo passo sarà quello di costituire un tavolo operativo e di intraprendere da subito un dialogo con le istituzioni preposte alle attività di verifica, il Ministero delle Politiche Agricole e la Regione Calabria, per rappresentare le istanze che arrivano dai produttori e favorire un iter di riconoscimento rapido e idoneo a soddisfare le giuste attese del territorio.

A seguire saranno avviate le varie fasi richieste dalla normativa vigente, dalla costituzione del comitato promotore, alla definizione della documentazione richiesta per la presentazione della domanda, tra cui: disciplinare di produzione, relazione storica atta a comprovare la produzione per almeno 25 anni e l’uso consolidato del nome, relazione tecnica per mettere in risalto il legame con il territorio, la qualità e le caratteristiche del prodotto, cartografia che individui la zona di produzione.

La domanda, presentata dai produttori associati, dovrà essere quindi sottoposta alla valutazione da parte della Regione e del Ministero, per poi essere oggetto di discussione nel corso di una riunione di pubblico accertamento. Solo dopo la conclusione di queste fasi, sarà possibile ottenere la registrazione nazionale e, successivamente, la trasmissione del fascicolo alla Commissione Europea per la registrazione comunitaria.

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