martedì,Aprile 23 2024

L’Arpacal: «Verifichiamo l’effetto delle acque sul bagnante»

I tecnici spiegano come avvengono i controlli: «Sotto osservazione escherichia coli ed enterococchi intestinali». L'iter delle analisi

L’Arpacal: «Verifichiamo l’effetto delle acque sul bagnante»

«La balneazione non è funzionale a vedere lo stato di salute delle acque, ma tende a verificare l’effetto che fa il mare sul bagnante. Non a caso ad essere monitorati sono l’escherichia coli e gli enterococchi intestinali, due parametri microbiologici che incidono direttamente sulla salute del bagnante».

A chiarire i particolari, sono i tecnici dell’Arpacal, il cui lavoro si sviluppa per gli 800 chilometri di costa calabrese, nei Cinque dipartimenti provinciali: «Le misurazioni sono fatte nel corso della stagione balneare, da aprile e fino a settembre, ognuno dei punti previsti viene misurato una volta al mese, i risultati vengono caricati sul portale del ministero della Salute. Le misurazioni di quest’anno serviranno il prossimo anno a che la Regione Calabria (competente a determinare la balneabilità delle coste) emetta il decreto con il quale stabilisce la qualità dei punti (eccellente, buona, scarsa) e di conseguenza se un tratto è balneabile oppure no. Quello che noi facciamo quest’anno servirà alla Regione per la balneabilità del prossimo anno. La Regione Calabria quest’anno ha fatto un decreto sulla base dei risultati del 2020».

Gli interventi

«Ogni mese si prelevano dei campioni, nel momento in cui c’è un esito positivo tutto ok. Vengono caricati i dati sul portale del ministero. In caso di sforamenti dei valori, l’esito negativo della risultanza delle analisi viene comunicato subito al comune. Il sindaco ha il compito (come stabilito dalla legge 206 del 2008) di emettere l’ordinanza di divieto di balneazione temporanea di quel tratto di costa che è stato interessato da questi valori non positivi. Entro 72 ore dall’esito negativo, l’Arpa ritorno sul posto e rifà le analisi per verificare. Se continuano ad essere negative di fatto continua ad essere vietata la balneazione e inciderà fattivamente sulla valutazione del prossimo anno.

Se invece  era un inquinamento di breve durata, provocato da un fatto straordinario che è ritornato nella normalità, il sindaco  ritira l’ordinanza del divieto di balneazione ed il tratto torna balneabile».

«Pontile è uno dei casi particolarmente critici perché, pur essendo monitorati dall’Arpa in modo costante, alcuni punti sono vietati permanentemente alla balneazione considerato che negli anni passati hanno avuto degli esiti negativi costanti nel tempo che, come prevede la normativa, hanno determinato il divieto permanente alla balneazione. È l’andamento (ultimi 5 anni) che permette il giudizio e non il singolo episodio critico o estremamente positivo.

Ciò non vuol dire che per sempre non si potrà fare il bagno in quel posto- chiudono i tecnici –  ma che il Comune del posto deve farsi parte attiva per iniziare un processo di risanamento e far sì che i parametri del mare ritornino alla normalità. La stessa cosa  del tratto comunale di Reggio Calabria, tutto il tratto è vietato ma c’è un processo di risanamento che farà sì che le acque da scarse tutti gli anni, inizino a diventare sufficienti e poi tornare all’eccellenza».

top