venerdì,Aprile 19 2024

Rifiuti a Reggio, al lavoro per il piano d’Ambito. Per le discariche finali c’è ancora da attendere

Il consigliere metropolitano Fuda: «Al momento non si può fare a meno della trasferenza fuori regione. Necessario aumentare la raccolta differenziata»

Rifiuti a Reggio, al lavoro per il piano d’Ambito. Per le discariche finali c’è ancora da attendere

La situazione critica dei rifiuti, che sta interessando purtroppo tutta la regione, sta impegnando Comune e Città Metropolitana di Reggio in una programmazione ad hoc per arginare le difficoltà tipiche di ogni stagione estiva e soprattutto di questa, che sarà anche di ripresa dalla pandemia per interi comparti produttivi. In particolare Metro City, in quasi quotidiano contatto con la Regione e in stretta collaborazione con l’assessore al ramo Sergio De Caprio, ha operato per il reperimento di spazi, ovviamente da acquistare, visto l’Ato ne è ancora sprovvisto, per il conferimento degli scarti di lavorazione dei tre impianti di Sambatello, Gioia Tauro e Siderno. Ciò dovrebbe garantire agli stessi impianti di operare al meglio, senza ritardi.

Verso il piano di Ambito

Tutto questo mentre si lavora alla redazione del piano d’Ambito, strumento che consentirà un’ottimale gestione di tutto il ciclo dei rifiuti all’interno degli stessi territori e dal quale si attende anche una gestione unica della raccolta e del ciclo intero dei rifiuti, auspicabilmente pubblica e dunque internalizzata. Il piano, una volta definito, sarà sottoposto ai singoli Comuni e con loro condiviso. «In questa fase difficile, noi non stiamo solo individuando delle soluzioni per fronteggiare l’esigenza di non accumulare scarti che non hanno uno sbocco naturale nel nostro Ato.

Stiamo anche investendo sulla programmazione, fase fondamentale per guardare avanti, specie in vista delle risorse che da qui a breve arriveranno per la transizione ecologica e rispetto alle quali bisognerà misurarsi sul terreno della capacità degli stessi territori di gestire autonomamente e compiutamente l’intero ciclo dei rifiuti», ha sottolineato il consigliere metropolitano con delega all’Ambiente, Salvatore Fuda.

Al lavoro per i 97 Comuni

In questa fase la Città Metropolitana sta svolgendo un lavoro per i suoi 97 Comuni sui quali ricadono tutti i costi di queste operazioni, con tutte le problematiche anche legate ai singoli piani Tari. «Lo scorso anno la spesa è stata di 26 milioni di euro. Quest’anno prevediamo un aumento di tre o quattro milioni di euro per portare fuori gli scarti.

Una situazione che non ha sbocco altro a meno di ridurre la quantità di rifiuto indifferenziato, e quindi di conseguenza gli scarti, aumentando le percentuali di porzioni differenziate. Non vi sono alternative se non questa per evitare la trasferenza fuori regione che al momento resta la soluzione da praticare, visto che la costruzione di impianti finali nell’Ato è in là da venire. Purtroppo il problema non è solo reggino ma riguarda tutta la Regione», ha messo ancora in evidenza il consigliere metropolitano Salvatore Fuda.

Dove vanno i rifiuti raccolti

Delle 480 tonnellate di rifiuti indifferenziati (130- 150 prodotte solo dal comune di Reggio) prodotti ogni giorno dai 97 comuni della Città Metropolitana, 150 vanno direttamente in Puglia, gli altri vengono lavorati negli impianti di Sambatello, Siderno e Gioia Tauro. Gli scarti di questa attività (240 tonnellate al giorno) vengono poi destinati nella misura del 50% al termovalizzatore di Gioia Tauro.

Per il restante 50 %, non essendoci discarica finale in Ato, si pone il problema risolto, per il momento, con il trasferimento in Puglia, in Sicilia, a Mantova e in quota parte a Lamezia, unico impianto in regione ancora in grado di accogliere scarti. La trasferenza in Puglia di 150 tonnellate di rifiuto non lavorato, quindi non scarto, sta consentendo di alleggerire gli impianti e di ridurre la quantità di scarto da dover piazzare fuori. Questa situazione dovrebbe garantire una gestione tranquilla per almeno due mesi.

Sul fronte dell’umido, si trascina ancora la situazione claudicante dell’unico impianto pubblico di lavorazione presente in Ato, ossia quello di Siderno. Non ancora ripristinato, dopo l’incendio dello scorso anno, ad oggi riceve solo 60 tonnellate, rispetto alle 180 di prima. Dunque la lavorazione delle 650 tonnellate alla settimana prodotte dal territorio metropolitano necessita di integrare con altri spazi al momento trovati a Celico (50 tonnellate) e Calabria Maceri (100 tonnellate) nel cosentino, Vazzano (180 – 200 tonnellate) nel vibonese e Cittanova (200 tonnellate) nel reggino.

«Su questo fronte miglioramenti saranno registrati quanto l’impianto di Siderno sarà ripristinato. Inoltre buone notizie sono legate ai lavori di ammodernamento dell’impianto di Sambatello che contemplano anche l’attivazione di una linea di trattamento delle frazione umida che potrà accogliere fino a 18 mila tonnellate all’anno. Avviate le prime attività di demolizione. Sarà un impianto moderno capace di trasformare il rifiuto in risorsa», ha annunciato ancora il consigliere metropolitano Salvatore Fuda.

Discariche finali in là da venire

Massima cautela ormai nella comunicazione, specie circa la discarica di Melicuccà, di cui la Città Metropolitana è soggetto attuatore designato dalla Regione. «Insieme alla Regione stiamo lavorando per capire se e quando questo impianto potrà entrare in funzione. Su questo specifico argomento da qui a breve, insieme alla Regione, faremo pubblicamente un punto illustrando tutte le attività svolte finora e quello che sarà di questo impianto. Questa la linea concordata con l’assessore Sergio De Caprio. Ci siamo affidati all’evidenza scientifica e a quella ci atterremo», ha sottolineato con fermezza il consigliere metropolitano Salvatore Fuda.

Circa gli esiti dello studio affidato al Cnr, sono al lavoro i settori di Città Metropolitana e Regione per approfondire. In questa fase saranno coinvolti anche l’Ispra e il Ministero di Transizione Ecologica.

La Regione Calabria dovrebbe, inoltre, appaltare a breve la costruzione della discarica a Motta San Giovanni mentre sul fronte dell’impianto nella Locride, è in corso l’interlocuzione con i sindaci. «Sono stati stabiliti dei principi per individuare le località. Il Settore della Città Metropolitana ha condotto queste valutazioni e adesso si dovranno incontrare i sindaci», ha concluso il consigliere metropolitano con delega all’Ambiente, Salvatore Fuda, evidenziando che questo impianto comunque non ha ancora una copertura finanziaria.

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