venerdì,Marzo 29 2024

Erosione a Montebello Jonico, Crea: «Urgono interventi concreti di difesa costiera»

Il referente Ancadic: «Nel mese di giugno 2020 è stato iniziato un intervento alla meno peggio di ripristino del manto stradale della strada comunale denominata via Bosco che costeggia la spiaggia, ma l’intervento è stato sospeso»

Erosione a Montebello Jonico, Crea: «Urgono interventi concreti di difesa costiera»

A risollevare la questione sull’erosione ci pensa l’Ancadic che sollecita interventi concreti di difesa costiera e ricostruzione del litorale (Montebello Jonico-Scilla Foce Fiumara Sant’Anna- Favazzina).

Da parte dell’Associazione, come spiega il referente Vincenzo Crea,  le richieste d’ intervento erano  state «a far data 2016 – ed avevano riguardato – l’erosione costiera e i danni arrecati dalle mareggiate alla costa, agli edifici e infrastrutture nel tratto costiero in oggetto tra cui il tratto compreso tra la ex Coca Cola e la località denominata “Fossa della Manna”.

Nel mese di giugno 2020 è stato iniziato un intervento alla meno peggio di ripristino del manto stradale della strada comunale denominata via Bosco che costeggia la spiaggia, ma l’intervento è stato sospeso.

Sempre a giugno 2020, il lato mare di detta via a partire dalla struttura balneare adibita a bar/ristoro denominata “Sciao Beach” verso sud, è stato realizzato un muretto con sovrastante recinzione in legno lungo il quale sono state lasciate due feritoie della larghezza di circa un metro ciascuna e realizzate due scalinate in legno non a norma di legge che non permettono l’accesso alle persone con disabilità, alle carrozzine e ai passeggini.

Si è omesso di tenere in considerazione le condizioni di forte degrado del muro di sostegno della strada comunale via Bosco nel sopra citato tratto. Invero l’estrema vicinanza al mare  e le mareggiate hanno provocato il ripresentarsi di fenomeni erosivi e di danneggiamento superficiale dei copriferri del predetto muro, punto di riferimento a partire pochi metri dopo la sopra citata struttura balneare verso sud, invero le armature metalliche corrose e ossidate non collaborano più col calcestruzzo, sono staccate dalla parete.

Le barriere soffolte non svolgono più da molto tempo il loro compito, sono state scucite e i marosi di scirocco hanno spostato i massi nelle acque marine.

Si segnala la necessità e l’urgenza di rivedere e correggere le barriere soffolte facendo sì che svolgano al meglio la loro funzione di proteggere e arginare il propagarsi dell’erosione verso Nord e evitare che i violenti marosi facciano scomparire il notevole tratto di spiaggia rimasto da sotto la ex Coca Cola a Punta Pellaro.

Non vogliamo che si ripeta l’evento che si è verificato nel mese di novembre 2020, quando le mareggiate e l’erosione costiera  sono arrivate fin sotto la ex Coca Cola  creando danni alle abitazioni  e alle infrastrutture e di notte alcuni  abitanti hanno dovuto abbandonare le case e trovare riparo altrove.

Dopo le mareggiate del mese di novembre 2020 sono stati posizionati sulla spiaggia dei grossi massi dalla fine del “Lido del Carabiniere”, ormai distrutto, fin sotto alla ex Coca Cola, un intervento necessario e a nostro avviso ben eseguito con la collocazione di  massi di grossa pezzatura, che se fosse stato eseguito prima delle mareggiate avrebbe sicuramente evitato tanti danni.

Alla fine di questi massi verso Pellaro esiste un notevole tratto di spiaggia sprovvisto di opere di protezione e visto che le mareggiate sono alle porte è necessario un urgente intervento per porre in essere quanto necessario per evitare che i prossimi marosi inghiottiscano questo notevole tratto di spiaggia con i fabbricati e le infrastrutture nelle aree circostanti e in parte su di esso esistenti.

In questo tratto di spiaggia, ricadente in uno scenario meraviglioso con la lontana costa siciliana con la gigantesca etna avvolta tra fumate e colate laviche uno spettacolo affascinante, insistono tre Centri sportivi ove si svolgono corsi di Kit Surf- Windsurf. Area relax- Bar che registrano nel periodo estivo una significativa presenza di appassionati e non solo, provenienti anche da alcune città europee, motivo in più per attivarsi affinché i violenti marosi non distruggano ciò che l’uomo in molti anni tra tanti disagi e molti sacrifici è riuscito a realizzare a beneficio anche della collettività.

Resta da segnalare che nel tratto dopo la ex Coca Cola verso Pellaro dove erano posizionati da oltre trent’anni dei massi, le mareggiate del mese di novembre 2020 hanno diviso in due Punta Pellaro e  i marosi sono arrivati quasi alle villette».

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