giovedì,Marzo 28 2024

Arghillà, Cantarella: «Inaccettabile e cronica mancanza di servizi, a cominciare da quelli essenziali»

Per il professore: «La carenza più evidente si osserva nell’asse relativo ai servizi di istruzione, a cominciare dagli asili nido, passando per la scuola primaria, scuola media, scuola superiore, per finire ad un qualsiasi dipartimento o struttura universitaria»

Arghillà, Cantarella:  «Inaccettabile e cronica mancanza di servizi, a cominciare da quelli essenziali»

Di Giuseppe Cantarella – Arghillà è un insediamento residenziale posto nella collina a Nord di Reggio Calabria, che si raggiunge comodamente grazie ad uno svincolo autostradale dedicato che conduce sulla Via Antonino Scopelliti, che va in su affrontando la livelletta di massima pendenza. Il pianoro su cui sorge ha rappresentato, negli anni scorsi, un territorio agricolo anche di una certa importanza, in cui il vigneto era certamente l’attività predominante, senza tralasciare l’oliveto e gli immancabili ortaggi.

Il Piano Regolatore Generale, approvato dal Consiglio Comunale con delibera n° 44 del 25.03.1970, prevedeva l’espansione residenziale e terziaria della città in direzione  Nord, in una futuribile visione di Area Metropolitana dello Stretto, utilizzando le aree di Gallico, Catona e Arghillà, mentre a Sud erano previste aree industriali e servizi, anche per la presenza dell’aeroporto che, nel frattempo, era stato trasformato da  militare a civile. Purtroppo il Piano rimarrà privo di Piani Attuativi, ad eccezione del rione di Sbarre per il quale è stato redatto l’unico Piano Particolareggiato ai sensi della Legge 167, con cui si sono costruiti gli insediamenti in asse con il Viale Calabria, inaugurato questo il 7 ottobre del 1984.

Ad Arghillà sono state costruite due zone ben distinte fra di loro: quella che oggi viene individuata come la zona di “Arghillà Sud” dove il piano prevedeva insediamenti di edilizia sovvenzionata del tipo cooperative, e che fa riferimento oggi ad un enorme vialone, che recentemente è stato intitolato Viale Corrado Alvaro, che si affaccia sullo Stretto di Messina; e la zona cosiddetta “Arghillà Nord” dove il piano prevedeva gli insediamenti di edilizia economica e popolare che sarebbero stati realizzati dall’Istituto Autonomo per le Case Popolari, e dove è stata introdotta una toponomastica tematica, privilegiando i nomi degli intellettuali studiosi della Questione Meridionale. Per quest’ultima zona, gli espropri dei terreni interessati vennero portati avanti negli anni a cavallo fra gli anni Ottanta e gli anni Novanta e la costruzione degli edifici avvenne immediatamente dopo.

Arghillà mostra oggi una inaccettabile, cronica mancanza di servizi, a cominciare da quelli più essenziali per finire a quelli di livello più elevato. Un territorio abbastanza esteso, sicuramente un paio di chilometri quadrati, con una popolazione stimabile intorno ai 10.000 abitanti, in condizioni normali costituisce un Comune autonomo. Qui, invece, ci troviamo ad osservare un’area residenziale in cui anche le esigenze più semplici diventino complicate.

La carenza più evidente si osserva nell’asse relativo ai servizi di istruzione, a cominciare dagli asili nido, passando per la scuola primaria, scuola media, scuola superiore, per finire ad un qualsiasi dipartimento o struttura universitaria. Un altro settore parecchio carente ad Arghillà è quello sanitario, a cominciare dalla Guardia Medica fino a terminare ad una struttura di base che assicuri i servizi minimi ospedalieri. Non basta l’ambulatorio ACE istituito in quelli che dovevano essere i locali del centro polivalente denominato “La piazzetta”.

Non dimentichiamoci che l’Ospedale di Reggio Calabria dista da qui una quindicina di chilometri. E poi come tralasciare l’impiantistica sportiva? Ad Arghillà non esiste una palestra, né un impianto polivalente all’aperto del tipo di quelli che consentano la pratica dell’Atletica leggera, un po’ come era il campo Scuola CONI al Rione Modena, ma anche lo stesso vecchio Stadio Comunale con la pista di atletica. Esiste una palestra i cui lavori sono rimasti incompiuti, così come quelli di una pista di pattinaggio, che ora si vorrebbe completare con i fondi PNRR. Per quanto riguarda la pratica sportiva, non si può fare a meno di sottolineare l’importanza del progetto denominato “Lavoro di Squadra” realizzato da ActionAid Italia, CSI e Macramè con il finanziamento di Fondazione CON IL SUD e il cofinanziamento di AXA Italia. Lavoro di Squadra, che si avvale del patrocinio del Comune di Reggio Calabria, si rivolge a 48 ragazze e ragazzi fra i 16 e i 25 anni che non studiano e non lavorano, con l’obiettivo di aiutarli a rimettersi in gioco e a reinserirsi nel tessuto socio-economico attraverso la pratica sportiva. Nell’ambito di tale progetto, in questi ultimi tempi si sono svolti numerosi appuntamenti che hanno coinvolto in maniera gioiosa i ragazzi del quartiere, i quali sono riusciti a vivere intensamente quello che dovrebbe essere un’attività quotidiana.

Ecco che, allora, il concetto di periferia diventa una creazione dell’ente di governo del territorio, che non destina ad una determinata zona dell’area urbana (quartiere, rione…) la stessa intensità di servizi che vengono prestati alle aree del centro. Questo è assolutamente inaccettabile, e dimostra inoltre una grande ignoranza sulle esigenze del territorio e dei suoi abitanti. 

Nell’ambito dei servizi commerciali si registra solamente la presenza di un punto vendita della grande distribuzione ed altri esercizi essenziali come la farmacia, ma non si osservano, per esempio, banche o punti bancomat; un ufficio postale; negozi di abbigliamento e calzature; ristoranti, trattorie, pizzerie o rosticcerie.

E, per ultimo ma non certo per minore importanza, si registra una difficile situazione per quanto riguarda i collegamenti da e verso il centro con i mezzi pubblici. Per non parlare del problema dei problemi: lo smaltimento dei rifiuti. Con la recente innovazione, Arghillà sarebbe un territorio in cui dovrebbe funzionare la raccolta differenziata con il sistema dei cassonetti stradali, ma purtroppo si osserva comunque la formazione di microdiscariche.

Ecolandia

È evidente che il sistema esistente di raccolta dei rifiuti, in questo contesto, necessita di altri servizi e di una organizzazione più efficiente: pensiamo ad un’isola ecologica permanente, con un sistema di incentivo alla differenziazione sul modello sperimentato ed attuato a Curitiba dello “scambio verde” (nella città brasiliana quattro chili di raccolta differenziata si scambia con un chilo di frutta e verdura prodotta dai coltivatori locali); qui si potrebbero coinvolgere i giovani del quartiere in una sorta di “caccia al tesoro” sui materiali semplici quali vetro, plastica, alluminio, pneumatici, legno, carta e cartone, premiandoli magari con una ricarica del telefonino o con un buono da spendere in pizzeria. Ma pensiamo anche ad un centro – laboratorio di recupero e ri – produzione di oggetti dismessi, con laboratorio di falegnameria, di officina meccanica, … per ri – produrre oggetti funzionanti utili e sani da frazioni dismesse.

In conclusione, tante idee per dare alla popolazione residente condizioni dignitose di vita, in un quartiere importante di Reggio Calabria. Va segnalata ed apprezzata, in tal senso, la meritoria azione svolta qui dalla Cooperativa agricola – artigianale “La Collina del Sole”, in stretta collaborazione con la Parrocchia di S. Aurelio Vescovo, che svolge attività agricola guardando alla produzione di colture ortive, alla freschezza e stagionalità dei prodotti, rispettando la buona prassi del biologico su terreni concessi dall’Istituto Sostentamento Clero e presso l’area terra di Ecolandia (Parco Ludico Tecnologico Ambientale). Ecco, anche la realtà di Ecolandia, rappresenta per Arghillà un aspetto molto interessante. La struttura, realizzata nel fortino militare qui esistente, sta diventando sempre più un laboratorio di idee nel campo sociale, ambientale e di gestione del territorio, grazie anche all’impegno del Consorzio che lo gestisce.

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