venerdì,Aprile 19 2024

Reggio, Princi: «Oltre cento milioni di euro per tutelare le coste calabresi» – VIDEO

La Mediterranea ha ospitato il convegno su Difesa, Restauro e Valorizzazione delle Aree costiere. Iniziativa promossa dagli Ingegneri dell’ordine della Provincia di Reggio, della Calabria e della Sicilia

Reggio, Princi: «Oltre cento milioni di euro per tutelare le coste calabresi» – VIDEO

Il tema dell’erosione costiera resta di grande attualità. Per questo in vista di domani, giornata mondiale dell’acqua, gli Ingegneri dell’ordine della provincia di Reggio, della Calabria e della Sicilia hanno promosso il convegno su Difesa, Restauro e Valorizzazione delle Aree costiere. Il momento di confronto qualificato, sul tema del mare e del rapporto con i litorali, ha avuto luogo nell’aula Magna Falcomatà della facoltà di Ingegneria dell’università Mediterranea di Reggio.

«Il forte connubio tra ricerca scientifica e mondo delle professioni segna la portata di questo incontro», hanno sottolineato Angelo Domenico Perrini e Francesco Foti, rispettivamente presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e del consiglio dell’ordine di Reggio Calabria.

L’iniziativa è stata promossa con il coinvolgimento dei dipartimenti di Ingegneria Civile, dell’Energia, dell’Ambiente e dei Materiale (Diceam) e di Ingegneria dell’Informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile (Diies). Quest’ultimo è stato riconosciuto come dipartimento di Eccellenza per il quinquennio 2023/2027 dal ministero dell’Università e della Ricerca – Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca Anvur lo scorso anno.

Eccellenze e ricerche

«La facoltà di Ingegneria della Mediterranea esprime un dipartimento di eccellenza con ricerche di rilevanza internazionali sia a mare che a terra. Lo attestano i contributi qualificati resi anche in occasione di questo convegno», ha dichiarato il rettore della Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti che ha aperto i lavori ricordando le vittime del naufragio di Cutro e le vittime innocenti delle mafie, alle quali è dedicata l’odierna Giornata della memoria e dell’impegno. In tema di eccellenze, fa eco il professore Felice Arena, docente e direttore del laboratorio Noel, sottolineando come l’ateneo reggino compia «da 34 anni ricerche in ambito di ingegneria marittima, nel contesto di progetti di rilevanza internazionale. Ricordo quello comunitario The Blue Growth Farm incentrato su itticoltura e produzione di energia rinnovabile, generata da vento e moto ondoso, su piattaforma multifunzionale in mare aperto».

Moderato da Mauro Scaccianoce, presidente ordine degli ingegneri di Catania, il convegno è stato scandito da autorevoli interventi in presenza e da remoto. Tante le eccellenze delineano prospettive incoraggianti. Intanto la Regione investe per recuperare anni di incuria che hanno riguardato gli oltre 800 chilometri di costa calabrese, anche pregiudicata da un’antropizzazione selvaggia.

L’impegno della Regione

«È mancato un piano strategico che individuasse e favorisse gli interventi di tutela delle nostre coste. Abbiamo un patrimonio prezioso da preservare e per questo abbiamo stanziato oltre 100 milioni di euro per azioni mirate da compiere nei prossimi anni. Si tratta di 39 interventi in aree a rischio. Trasferiremo ai Comuni i fondi per operare. Le risorse ci sono e anche la necessità di intervenire per salvaguardare le nostre coste. Il presidente Occhiuto ha a cuore il benessere ambientale della nostra regione. Da questa azione di salvaguardia, per la quale ci avvarremo anche della collaborazione delle università calabresi, discenderanno benefici in termini di sviluppo turistico ed economico», ha sottolineato la vicepresidente della regione Giusy Princi.

Programmazione e ricognizione

Collegato da remoto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

«Da ex presidente di Regione posso affermare che negli ultimi 15 anni è mancata una programmazione, frutto di una puntuale ricognizione dei punti critici. Necessario – ha affermato il ministro Nello Musumeci – il piano regionale delle coste, strumento di pianificazione fondamentale per le amministrazioni locali. Uno strumento utile se aggiornato, visto il processo erosivo sempre più veloce e feroce.

Sarebbe importante comprendere anche l’impatto dei cambiamenti climatici su questi processi. L’Italia, da questo punto di vista è indietro. Il Piano nazionale di adattamento ai Cambiamento Climatici, previsto nel 2016, non ha ancora ufficialità. Ho denunciato per sollecitarne l’operatività. Si sta muovendo anche il ministero dell’Ambiente. Altro nodo è rappresentato dalla valorizzazione delle coste per un utilizzo sobrio e responsabile affinché possa anche essere foriero di una resa economica. L’Italia detiene il primato con 5500 siti balneari sui 13700 nel resto dell’Unione Europea.

E ancora la capacità delle strutture regionali di spendere le risorse messe a disposizione. Ritengo necessario un monitoraggio, nel rispetto dell’autonomia.

Infine nel 2022 è stato varato il nuovo Piano nazionale di pronto intervento per la difesa del mare e delle coste dagli inquinamenti di idrocarburi o di altre sostanze pericolose e nocive. È importante tenere presente l’impatto dell’inquinamento del mare sulle coste, specie del Mediterraneo, tra i più inquinati del mondo.

Procedure da snellire

Abbiamo il dovere di preservare le nostre coste. Per questo motivo invito a segnalare come il legislatore possa intervenire per agevolare processi e favorire gli interventi necessari. Attendo gli esiti di questa giornata per trarre gli spunti per un’azione di governo efficace. Fin da ora posso dire che inserirò nel piano nazionale del Mare un capitolo apposito su erosione delle coste», ha concluso il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

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