venerdì,Ottobre 11 2024

Pale eoliche nella Locride, gli ambientalisti: «Territorio devastato»

Ieri sit-in pacifico a Gerace. «Renderanno la vita difficile ai residenti senza nessun ritorno economico»

Pale eoliche nella Locride, gli ambientalisti: «Territorio devastato»

E’ alta 120 metri e visibile a diversi chilometri di distanza. E’ la prima pala eolica, montata nei giorni scorsi sulle montagne della Locride nel territorio di Antonimina, all’ombra del monte Tre Pizzi. L’opera, realizzata da una società olandese, entrerà in funzione tra poco più di un mese e sarà alimentata da un autogeneratore della potenza di quasi 1.000 kw. Contrari alla realizzazione dell’opera diverse associazioni ambientaliste, che hanno promosso un sit-in pacifico a Gerace. «L’essere stati definiti hub energetico per tutto il meridione ci crea qualche problema – ha espresso Oreste Montebello, del coordinamento regionale Controvento – rappresentati innanzitutto dalla devastazione del territorio ma soprattutto dal fatto che questi impianti eolici che stanno attraversando tutta la catena montuosa della Calabria da nord verso sud non lasciano nulla. Noi come comitati territoriali che hanno preso coscienza rispetto a questa condizione proponiamo un’alternativa che potrebbero essere sicuramente le fonti energetiche».

Altre torri sono previste anche nel territorio di Agnana per quello che sarà un vero e proprio parco eolico nel cuore della Locride. «Non capiamo la necessità di andare a devastare il nostro territorio con questi mostri che dopo 20 anni diventano ferraglia – ha tuonato Arturo Rocca, presidente dell’osservatorio “Diritto alla vita” – La vallata del Novito e del monte Mutolo, un calcare del giurassico, è uno dei siti di interesse comunitario e fa parte dei siti natura della provincia di Reggio Calabria. A ridosso di questa area presto sorgeranno 5 pale eoliche che renderanno la vita difficile ai residenti senza nessun ritorno economico. Tutto quello che produciamo verrà esportato altrove. Vogliamo vivere in un ambiente bello e pulito e non vogliamo che vengano dal nord Europa a colonizzarci come in passato».

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