Scilla, scoperta una nuova grotta: si chiamerà “Morgana”
Esplorando i fondali del mito, l’escursionista Giovanni Luca Bellantoni ha portato alla luce un nuovo ingresso che, via mare, porta alla sesta cavità presente lungo la costiera
Il complesso delle “Grotte del Mito” si trova nella scogliera occidentale di Scilla, tra la parte terminale della spiaggia a Ovest del Castello Ruffo e Capo Pacì. L’escursionista Giovanni Luca Bellantoni scoprì la prima grotta durante una esplorazione della scogliera a piedi, il 25 Ottobre 2022.
Affascinato di tale meraviglia «cercai documentazione storica e fotografica ma non trovando nulla al riguardo, decisi di compiere ricerche più approfondite, rilevando dati sulla posizione delle cavità, fotografando le aperture degli accessi e procedendo alla nomenclatura delle cavità più estese.
La nomenclatura si rende necessaria per identificare in maniera univoca i singoli vani e iniziare ad arricchire i siti con le informazioni rilevate man mano, in modo da procedere ad una raccolta documentale il più precisa possibile. Ho scelto i nomi delle cavità seguendo in gran parte la stessa logica adottata per la sistemazione dei sentieri scillesi, quindi facendo riferimento al Mito e alla Storia che permeano questi luoghi. La zona è costellata di altri numerosi anfratti e spaccature nella roccia, di minori dimensioni ma anche ai più rilevanti o particolari è stato dato un nome per identificarli : antro di Lighea, Partenope e Leucosia , riferite al mito delle sirene».
La grotta di Morgana, cavità numero 6 delle Grotte del Mito (ricordiamole in ordine di scoperta: Glauco, Circe, Polifemo, S.Girolamo, Ulisse e Morgana) di recente esplorazione, è un affascinante vano in gran parte sommerso e il cui accesso rimane quindi particolarmente celato. Bisogna immergersi in apnea per qualche metro, identificare l’ingresso e percorrere qualche metro per arrivare alla cavità sopra la superficie dell’acqua all’interno della roccia.
«Ci si trova in un ambiente particolare, della stessa genesi delle grotte vicine della stessa scogliera, con due piccoli vani all’asciutto non molto profondi, ma l’ambiente è suggestivo in quanto dal mare filtra un po’ di luce diffusa, proveniente dall’esterno dell’entrata subacquea. Dopo l’assegnazione del nome, il rilevamento dell’ingresso tramite GPS, e una sommaria misurazione degli spazi, si procederà come di consueto alla comunicazione agli esperti del settore per eventuali studi futuri più approfonditi. La zona infatti riveste una elevata importanza sia a livello geologico che ambientale».
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