Ecosistema Urbano 2024: Reggio Calabria penultima in Italia, Cosenza nella top 20
Reggio ed altri tre capoluoghi calabresi in caduta nella classifica ambientale. Peggio della Città dello Stretto (105° posto) solo Catania
Reggio Calabria segna una delle peggiori performance ambientali a livello nazionale, piazzandosi al 105esimo posto nella classifica di Ecosistema Urbano 2024, il rapporto stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Una posizione che la colloca come penultima tra i 106 capoluoghi italiani: fanalino di coda la città di Catania. La situazione è critica non solo per Reggio Calabria, ma per tutta la regione, dove quattro delle cinque città capoluogo finiscono agli ultimi posti della graduatoria. Solo Cosenza, con il suo 13esimo posto, riesce a mantenersi tra le prime 20 città, nonostante un leggero arretramento rispetto all’anno scorso.
Secondo il rapporto, le principali problematiche che affliggono le città calabresi riguardano gestione idrica, consumo di suolo, mobilità sostenibile e smaltimento dei rifiuti. A pesare negativamente su Reggio Calabria, in particolare, sono le perdite nella rete idrica e l’assenza di dati aggiornati sulla qualità dell’aria, una lacuna che espone la regione al rischio di sanzioni europee per mancato rispetto delle normative ambientali.
Le Parole di Legambiente Calabria
La presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, ha commentato duramente i risultati del rapporto: «Ben 4 dei 5 capoluoghi della nostra regione si trovano nella parte finale della graduatoria nazionale, con Reggio Calabria addirittura al penultimo posto. Questo è un segnale preoccupante che riflette la scarsa attenzione della regione alle sfide della transizione ecologica e alla tutela della salute dei cittadini. La mancanza di dati aggiornati sulla qualità dell’aria, già denunciata da Legambiente, rappresenta un grave vulnus per il monitoraggio ambientale, e rischia di portare la Calabria a nuove procedure di infrazione comunitaria».
Secondo Parretta, l’impreparazione della regione è evidente anche nei settori del ciclo dei rifiuti, dell’energia rinnovabile e della gestione delle risorse idriche. «Le città calabresi sono lontane dall’essere ambientalmente sostenibili, socialmente accoglienti e sicure. È necessaria una forte presa di coscienza da parte delle istituzioni locali e regionali», ha concluso.
Il Calo di Catanzaro e la Crisi della Mobilità
Tra le città che hanno registrato il crollo più significativo c’è Catanzaro, che scivola dalla 69esima alla 99esima posizione. Il rapporto evidenzia in modo particolare i gravi problemi legati agli alti consumi idrici, con un picco di 280 litri pro capite al giorno, e alle enormi perdite nella rete idrica, che vede disperdersi quasi metà dell’acqua immessa. A queste criticità si aggiunge un elevato consumo di suolo, non proporzionato alle effettive esigenze abitative, e una gestione insufficiente della mobilità sostenibile, che vede un basso utilizzo di mezzi pubblici e una scarsissima presenza di infrastrutture per la mobilità dolce, come piste ciclabili e aree pedonali.
Anche Crotone e Vibo Valentia si trovano in fondo alla classifica, rispettivamente al 104esimo e 101esimo posto, entrambe scese di diverse posizioni rispetto allo scorso anno.
Il Rilancio di Cosenza
In questo quadro desolante, Cosenza rappresenta un’eccezione positiva. Nonostante un calo di sei posizioni rispetto all’anno scorso, la città si conferma tra le migliori del Sud Italia, piazzandosi al 13esimo posto. La gestione del ciclo dei rifiuti e l’implementazione di politiche di mobilità sostenibile hanno permesso a Cosenza di distinguersi positivamente. Tuttavia, rimangono delle criticità, come la dispersione della rete idrica, su cui sarà necessario intervenire nei prossimi anni.
Il quadro nazionale
Il rapporto di Ecosistema Urbano 2024 sottolinea come le città italiane si muovano a velocità differenti in termini di sostenibilità ambientale. Mentre i capoluoghi del Nord Italia continuano a registrare le migliori performance, con città come Reggio Emilia, Trento e Parma in testa alla classifica, il Sud arranca. Oltre alle città calabresi, si trovano nelle ultime posizioni metropoli come Napoli (103esima) e Palermo (102esima), mentre l’unica grande città a migliorare è Roma, che guadagna ben 24 posizioni, salendo al 65esimo posto.
Il rapporto conclude lanciando un allarme: per colmare il divario tra Nord e Sud e affrontare con efficacia la crisi climatica, è necessario un Green Deal nazionale che metta al centro le città e la loro trasformazione verso modelli più sostenibili. Il rischio, altrimenti, è di lasciare indietro intere regioni del Paese, aggravando ulteriormente le disuguaglianze territoriali e ambientali.
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