martedì,Febbraio 11 2025

Cinghiali in Calabria, Mattiani: «Risposte ad allevatori e agricoltori»

«Un’azione politica incessante condotta nel territorio e per il territorio, ascoltando  allevatori e agricoltori, cittadini e cacciatori, le loro storie e le loro difficoltà»

Cinghiali in Calabria, Mattiani: «Risposte ad allevatori e agricoltori»

«Con l’approvazione del Piano straordinario regionale quinquennale per la gestione e il contenimento della specie cinghiale, ancora una volta la Regione Calabria ha dimostrato grande attenzione verso i nostri agricoltori e allevatori. E sempre con un occhio vigile sulla PSA, la peste suina africana».

Ad affermarlo con una nota il Consigliere Regionale Giuseppe Mattiani che negli scorsi mesi si è battuto  per la riapertura della caccia al cinghiale proprio per favorire il contenimento della proliferazione  incontrollata della specie cinghiale: 

«In questi mesi non ci siamo risparmiati. Un’azione politica incessante condotta nel territorio e per il territorio, ascoltando  allevatori e agricoltori, cittadini e cacciatori, le loro storie e le loro difficoltà. Ci siamo più volte confrontati con il Commissario  straordinario alla Psa, Giovanni Filippini che, devo dire, ha ascoltato le esigenze e le problematiche di un’intera area  territoriale. Progressivamente è stata resa possibile l’attività venatoria al cinghiale in braccata, in selezione e controllo proprio  nelle zone soggette a restrizione I e, in seguito, è stato dato il via alle operazioni di depopolamento dei cinghiali anche in  zona di restrizione II. E’ stato un impegno gravoso, perché vi era anche contemporaneamente e prioritariamente l’esigenza  di evitare focolai di PSA. Ci siamo riusciti e ne siamo orgogliosi. Adesso si volta pagina».

Piano straordinario regionale

«Oggi con il Piano straordinario regionale quinquennale per la gestione e il contenimento della specie cinghiale, la Giunta  regionale ha introdotto uno strumento innovativo e strategico, che rappresenta una risposta strutturata alle problematiche  connesse all’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio calabrese. Vengono introdotte misure concrete, quali il controllo  selettivo della popolazione mediante catture con trappole, abbattimenti mirati e altre tecniche innovative, sempre nel rispetto  dell’ambiente e della sicurezza pubblica; il monitoraggio continuo della presenza della specie grazie all’uso di strumenti  tecnologici avanzati, che permetteranno una gestione dinamica e adattiva; l’implementazione di misure preventive, come  l’installazione di recinzioni nelle aree agricole più vulnerabili, al fine di ridurre gli impatti economici. Verrà, inoltre, attivato  un tavolo tecnico, composto da rappresentanti istituzionali, associazioni agricole e venatorie, coordinerà l’attuazione ed il  monitoraggio del piano, che troverà applicazione su tutto il territorio regionale e avrà una durata quinquennale (2025- 2029)».

E conclude: 

«Inoltre, per andare incontro alle richieste del settore agricolo è stata prolungata la stagione venatoria del cinghiale fino al  30.01.2025. Un ulteriore misura di contenimento dell’impatto della peste suina, che ha causato ingenti danni economici  agli agricoltori e agli allevatori».

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