domenica,Giugno 22 2025

Ecoreati in Italia: 6.979 illeciti dal 2015, Calabria al top

A dieci anni dalla legge sequestri per oltre un miliardo di euro. Contro Ecomafie il 16 e 17 maggio a Roma

Ecoreati in Italia: 6.979 illeciti dal 2015, Calabria al top

Sono 6.979 i reati ambientali accertati in Italia da giugno 2015 a dicembre 2024, con una media di un illecito penale ogni tre verifiche effettuate. È la Campania a guidare la triste classifica, seguita da Sardegna e Puglia. Il 40,5% degli illeciti è stato riscontrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. I sequestri, distribuiti su tutto il territorio nazionale, hanno superato il miliardo di euro, raggiungendo la cifra di 1,155 miliardi.

Questi sono i dati emersi dal bilancio elaborato da Legambiente e Libera, in occasione del decimo anniversario della legge sugli ecoreati, anticipando l’appuntamento con “ControEcomafie”, la conferenza nazionale promossa dalle due associazioni, in collaborazione con l’Università Roma Tre e l’associazione “Casa Comune”, in programma il 16 e 17 maggio a Roma.

Nei dieci anni di applicazione della legge, sono stati effettuati 21.169 controlli, con 12.510 persone denunciate e 556 arrestate. «I dati raccolti confermano l’importanza di una legge approvata dopo 21 anni di ritardi. Una riforma di civiltà in nome del popolo inquinato», sottolineano Legambiente e Libera. Le associazioni chiedono ora l’approvazione delle norme mancanti, tra cui il recepimento della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente.

Inquinamento ambientale al primo posto

L’analisi dei dati, raccolti grazie alla collaborazione di tutte le forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, evidenzia che il reato più accertato è l’inquinamento ambientale, una fattispecie che prima della legge del 2015 non era contemplata nel codice penale italiano. Seguono l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti e il disastro ambientale.

Tra i reati emergono anche le nuove fattispecie di delitti colposi contro l’ambiente e l’omessa bonifica, particolarmente significative per le loro implicazioni con il ruolo delle imprese. In aggiunta, sono stati accertati 19 reati per morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale.

Puglia prima per arresti, Sicilia per sequestri

La Puglia, che si trova al terzo posto per numero di reati (540), è la prima regione per persone arrestate, con 100 fermi. La Lombardia segue al quarto posto con 498 reati, mentre la Sicilia, pur essendo al quinto posto con 482 illeciti, risulta al primo posto per valore economico dei sequestri, pari a 432,1 milioni di euro, ed è seconda per numero di persone denunciate. Sorprende il Trentino-Alto Adige, che con 374 reati si piazza al sesto posto in questa triste classifica.

Legambiente e Libera rilanciano l’appello alle istituzioni affinché si acceleri sull’attuazione delle leggi mancanti e si rafforzi la vigilanza su un fenomeno che, come i numeri dimostrano, resta ancora largamente radicato nel Paese.

Articoli correlati

top