Alessandria, svolta nelle indagini sulla strage in cascina: un fermo
Si tratterebbe del proprietario dell'immobile, Giovanni Vincenti, che deve rispondere di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie. Oggi i funerali di Nino Candido a Reggio
C’è un fermo d’indiziato di delitto per la strage nella cascina di Quargnento (Alessandria) in cui hanno perso la vita tre vigili del fuoco fra cui anche il reggino Nino Candido. Si tratta di Giovanni Vincenti, il proprietario della struttura esplosa. In piena notte, i carabinieri del comando provinciale di Alessandria hanno diramato un comunicato stampa con il quale hanno dato notizie dall’emissione del provvedimento di fermo «nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dei delitti di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie». Sebbene dall’Arma non giunga alcuna conferma ufficiale sull’identità dell’uomo, i media locali sono certi si tratti di Vincenti. Il suo interrogatorio è durato oltre dieci ore, nel corso delle quali l’uomo avrebbe fornito una versione poi smentita dai successivi accertamenti. Il suo legale, fra l’altro, uscendo dal comando, non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione. I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi alle 9, alla presenza del procuratore capo Enrico Cieri.
Intanto, dopo l’arrivo del feretro, ieri intorno alle 19.30 all’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, questo pomeriggio alle 14 la città darà l’ultimo saluto a Nino Candido. I funerali saranno in forma pubblica, la celebrazione sarà presieduta dall’arcivescovo, monsignor Fiorini Morosini.