giovedì,Aprile 25 2024

Madalina Pavlov «gettata dal balcone durante una lite»

Sulla morte misteriosa della giovane romena intercettazioni che lasciano dubbi sull'estraneità completa di alcune persone vicine alla ragazza. Per il Crime Analyst Team la verità si saprà solo «se il giudice avrà il coraggio di andare ad approfondire la posizione di alcune persone che godono di fama e stima all' interno della “Reggio bene”»

Madalina Pavlov «gettata dal balcone durante una lite»

Una morte misteriosa quella di Madalina Pavlov. Particolari mai chiariti, discrepanze, lettere che non fanno nomi ma indicano categorie di colpevoli. La giovane romena è stata trovata morta il 21 settembre del 2012, ai piedi un palazzo in via Buozzi, in circostanze poco chiare.

Mentre si resta in attesa di conoscere le decisioni del gip di Reggio Calabria, abbiamo ascoltato il Crime Analyst Team che da qualche anno segue il caso. Il team è formato da Mary Petrillo, psicologa e criminologa, coordinatrice nazionale; Rossana Putignano, psicoterapeuta, responsabile divisione Sud; Aida Francomacaro, psicoterapeuta esperta in psicologia forense.

Su quali tracce o ipotesi avete lavorato in questi anni?

«Per noi è un caso che ci è particolarmente caro, è stato il primo caso che abbiamo affrontato insieme come team di analisti del crimine perché ci siamo costituiti dal gennaio del 2016. Insieme abbiamo cercato di capire il problema fondamentale il caso di Madalina Pavlov e purtroppo ci siamo dovuto scontrare con una realtà che è stata dura, in tutti i sensi. Abbiamo dovuto lottare per riavere indietro le carte che, fino a quel momento, erano riusciti a raccogliere i familiari della ragazza. In particolare abbiamo sempre lavorato per la mamma  Gabriella Agafia Cutulencu, e grazie al materiale che abbiamo avuto dall’avvocato Antonio Petrongolo, che è stato il legale con cui abbiamo lavorato fino allo scorso anno, abbiamo potuto constatare che erano stati commessi una serie di errori di superficialità nel caso. Dall’inizio la morte era stata rubricata come un suicidio ma, effettivamente, non rappresentava, così per come è stato trovato il corpo, un caso di suicidio scontato. Andavano fatti degli approfondimenti investigativi e noi siamo partiti da questo.

I rilievi

E, attraverso gli approfondimenti, abbiamo visto che la ragazza non aveva alcun legame con il luogo da cui dovrebbe essersi gettata e alla luce di ciò possiamo dire che non è andata proprio così. Il corpo della ragazza presentavano degli elementi che fanno pensare e credere che probabilmente prima di essere gettata di sotto, forse in maniera accidentale dopo una lite o durante una discussione, ha ricevuto dei colpi sul volto. Ci sono degli elementi che ci portano a credere questo. Abbiamo cercato di approfondire anche altri aspetti riguardanti la vita privata di questa ragazza, una vita molto vivace, attiva, era una ragazza gioviale. Già questo mette in dubbio l’ipotesi di suicidio di Madalina e su quello siamo andati ad indagare ulteriormente. Gli elementi che sono emersi ci portano a credere che, con un approfondimento investigativo che ci auguriamo vada avanti, di quello che è stata la vita della ragazza e delle persone che, in qualche modo l’hanno circondata, si sarebbe arrivati a quello che presumibilmente era accaduto». 

Vi siete fatti un’idea di come sono andate le cose?

«Vede noi non ci siamo fossilizzati sull’idea che Madalina sia stata uccisa in modo premeditato. Molto probabilmente è stato un omicidio preterintenzionale, però non è stato sicuramente un caso di suicidio. Su questo siamo concordi. Abbiamo suffragato le nostre ipotesi all’interno di una relazione portando in evidenza gli aspetti che secondo noi andavano approfonditi. Siamo riusciti a fermare l’archiviazione, speriamo che il gip possa decidere di andare avanti con indagini più approfondite. Avevamo evidenziato aspetti che non possiamo rivelare, gli inquirenti li conoscono. Tra l’altro la relazione presentata dal precedente pm ha dato l’avvio a quello che sospettavamo: nel documento del pm si mettevano in evidenza aspetti e personaggi che ruotavano a Madalina con comportamenti un po’ discutibili e su di loro andavano fatti degli approfondimenti investigativi. Poi arrivò la famosa lettera di cui tanto si è parlato dove qualcuno ci dava indicazioni sul possibile autore di questo omicidio. Però questa lettera ha destato perplessità perché una perché una persona che davvero vuole aiutarti non fornisce degli elementi generici o comunque non chiari, chi vuol dare delle indicazioni può farlo in forma anonima, dando però nomi e cognomi o comunque fornisce dati più approfonditi per capire se la persona possa essere davvero coinvolta nel caso Pavlov. La lettera l’abbiamo studiata perché corrispondeva ad un certo tipo di possibilità che avevamo vagliato però non era tanto incisiva da poter far scattare eventualmente delle indagini a carico di qualcuno. Approfittiamo del suo articolo per chiedere a chi sa qualcosa di certo su questo caso ma che ci fornisca elementi più concreti per poter aprire una indagine nei confronti di qualcuno. Ci auguriamo che il caso di Madalina non venga archiviato che si vada ad indagare su alcuni aspetti messi in evidenza dalla nostra relazione e che si facciano approfondimenti di tipo più tecnologico. E ancora che si possa cercare  di richiedere una riesumazione e fare nuove indagini con le nuove tecnologie si può. E fare altre indagini anche sugli abiti di Madalina e sui suoi stivali. Non archivieremo mai questo caso e, se pure la giustizia dovesse farlo, cercheremo di farlo riaprire perché gli elementi per continuare l’indagine su questo caso ci sono e ce ne sono non pochi, per non far rimanere impunito o meglio impuniti coloro che si sono macchiati di questo delitto».

Che cosa vi aspettate dalla decisione del Gip?

«Per quanto concerne la decisione del Gip ci fa ben sperare intanto il proseguimento delle indagini disposto con l’ordinanza del giugno scorso. Evidentemente c’è una intenzione da parte del Gip di voler vedere chiaro in questa vicenda dove, abbiamo già detto, esistono tanti punti oscuri, elementi e comportamenti di persone che meriterebbero di essere ancora approfonditi. Ci aspettiamo senz’altro un’udienza camerale in cui si facciano dei nomi con rinvio a giudizio degli stessi per trovare non obbligatoriamente  un colpevole ma la verità su quel 21 settembre 2012. Ci devono essere per forza delle responsabilità nell’ipotesi di omicidio preterintenzionale o addirittura volontario». 

Si potrà sapere un giorno finalmente sapere che cosa è accaduto a Madalina?

«Riusciremo a sapere la verità sull’omicidio di Madalina Pavlov solo se il gip si sarà reso conto del mancato approfondimento di alcune situazioni -per non dire abbandono -che è stato fatto in seguito ai risultati delle indagini, soprattutto le intercettazioni che lasciano qualche dubbio sull’estraneità completa di alcune persone le quali potrebbero essere a conoscenza di qualcosa e magari condurci essi stessi alla verità. Sapremo cosa è accaduto a Madalina solo se il giudice comprenderà che Madalina in quanto romena e quindi straniera immigrata in terra italiana, potrebbe essere stata poco presa in considerazione nella sua dignità di giovane donna che studiava, lavorava ed era fuori da qualsiasi giro pericoloso come da indagini pregresse e nostra autopsia psicologica. Sapremo della verità se il giudice avrà il coraggio di andare ad approfondire la posizione di alcune persone che godono di fama e stima all’ interno della “Reggio bene” senza aver timore di compromettere la loro immagine, che magari pur non essendo i diretti responsabili della morte di Madalina potrebbero fornire elementi utili per giungere ad una verità oltre ogni ragionevole dubbio».

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