sabato,Dicembre 7 2024

Caronte & Tourist, si dimettono i manager arrestati

Antonino Repaci e Rino Famiani lasciano le cariche di presidente e amministratore delegato dopo la bufera giudiziaria. Nel cda entra l'ex questure di Reggio, Santi Giuffrè

Caronte & Tourist, si dimettono i manager arrestati

«Prendiamo atto con estremo rammarico delle dimissioni di Nino Repaci e Rino Famiani dalle cariche di presidente e amministratore delegato della società. Le interpretiamo come un ulteriore atto d’amore e attaccamento a un Gruppo che entrambi hanno, in misura solo cronologicamente differenziata, contribuito a far diventare una tra le realtà imprenditoriali più importanti del mezzogiorno. Le consideriamo, comunque, l’espressione di un distacco obbligato e auspicabilmente non definitivo».

Così la proprietà del Gruppo Caronte & Tourist commenta la decisione che i due top manager coinvolti nell’operazione Cenide hanno assunto nella giornata di oggi. Il consiglio d’amministrazione della Caronte & Tourist Spa, riunitosi stasera, ha dunque deliberato l’ingresso di due nuovi membri in sostituzione dei dimissionari. Si tratta di Santi Giuffrè, già questore di Messina e prefetto di Reggio Calabria, e Federico D’Angelo Giordano, noto giuslavorista napoletano. Il cda ha anche nominato presidente Olga Mondello Franza, presidente vicario e amministratore delegato Lorenzo Matacena, che affiancherà nella carica Vincenzo Franza.

«Non appartiene alla nostra cultura entrare nel merito dei provvedimenti della Magistratura. Sentiamo forte soltanto la necessità di evidenziare come le vicende su cui si è sostanziata l’ipotesi di reato e il conseguente provvedimento restrittivo riguardino aree che da oltre un trentennio – aggiungono – sono nelle disponibilità di C&T, svolgendo da sempre l’identica e immodificata funzione di accumulo e biglietteria, e sulle quali è stato operato un piano di ammodernamento tecnologico tra i più avanzati del continente interamente a spese della Società. La nostra fiducia nella magistratura non è rituale, né formale – conclude il Gruppo armatoriale – siamo certi che Repaci e Famiani potranno presto argomentare nel dettaglio gli accadimenti oggetto di contestazione ed essere quindi tempestivamente restituiti alla pienezza della propria vita personale e professionale».

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