Coronavirus a Reggio Calabria, Carlo Rositani: «Il sindaco pensi a chi non ce la fa»
L’appello del padre di Maria Antonietta a Falcomatà: «Non si aspetti l’aiuto del governo. Si stili una lista delle persone indigenti»
«Il sindaco pensi a chi non ce la fa». Questo l’appello di Carlo Rositani, padre di Maria Antonietta al sindaco Giuseppe Falcomatà: «Non si aspetti l’aiuto del governo. Si stili una lista delle persone indigenti».
Le parole arrivano da un uomo che, da un anno a questa parte, ha conosciuto da vicino la sofferenza e che sembrano di poche ore anticipare l’intervento del premier Conte che individua nei sindaci delle città i primi referenti per far fronte all’emergenza povertà legata a quella del coronavirus.
Come confessa in un video su Facebook, per seguire la figlia ricoverata per le ustioni procuratele dall’ex marito all’ospedale di Bari, ha fatto debiti ed ha speso tanti soldi. Maria Antonietta desso è a Reggio, da qualche giorno, affidata alla cure dello staff di Chirurgia. Ha potuto fare le medicazioni in sala operatoria, come aveva chiesto qualche settimana fa, prima di lasciare Bari. E tornata nella città dello Stretto nella speranza di abbracciare chi, a distanza le era stato vicino, ma purtroppo il morbo costringe tutti a stare lontani.
E proprio a causa dell’emergenza da coronavirus, come spiega il padre di Maria Antonietta, i conti ora non tornano. Come non sono tornati i conti delle persone meno fortunate che ha conosciuto a Bari, senza fissa dimora che vivevano nelle sale d’attesa del nosocomio. Persone laureate, padri di famiglia che, per gli scherzi della vita, un giorno si sono ritrovati a perdere tutto e a restare in mezzo ad una strada ed è proprio perché la povertà l’ha conosciuta attraverso i suoi occhi Carlo Rositani lancia un appello al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ed a tutti i sindaci «che non possono solo essere degli sceriffi», devono fare in modo sì che la legge venga rispettata ma devono tutelare i poveri. Un appello che spiega, «È senza polemica, perché io non voglio fare politica.
Mi rivolgo ai sindaci d’Italia che dovrebbero essere dei buoni genitori: iniziate a pensare a qualcosa. Non aspettate che arrivino gli aiuti dal governo, non aspettate i decreti da Roma. Pensate a liste comunali delle persone indigenti, per vedere chi non ha possibilità di vivere questo periodo oscuro. Sicuramente la situazione peggiorerà. Saranno sempre di più le persone che non sanno come sfamarsi».