martedì,Aprile 16 2024

Siglato progetto per il Sud dal Dipartimento Giustizia minorile

L’interessante iniziativa è finalizzata a costituire e rafforzare le reti territoriali dei servizi di inclusione sociale, con riferimento a particolari categorie di soggetti a rischio di devianza

Siglato progetto per il Sud dal Dipartimento Giustizia minorile

Di Francesco Bolognese – Nascere e crescere in un contesto familiare di ‘ndrangheta o con essa colluso induce, come dimostrano centinaia di sentenze passate in giudicato, tanti figli (minori e non) a seguire le orme paterne, a percorrere gli stessi circuiti criminali, a scalare con tenacia (quasi fino alla “scissione”) la “gerarchia mafiosa” per fregiarsi di quei “galloni” che darebbero “rispetto”(sic). Ed invece danno il carcere, sin dall’adolescenza. Talvolta anche la vita!

Ma la pene, come hanno scritto i Padri del ‘48, “devono tendere alla rieducazione del condannato”. Con più zelo, forse, se di mezzo ci sono dei giovani con una vita davanti, che non sono stati “liberi di scegliere”. Su questo dirimente versante si può e si deve fare di più. E’ di questi giorni, presso il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità del ministero della Giustizia, la sigla del contratto per l’avvio del Pon legalità FESR/FSE 2014-2020: “Innovazione Sociale dei Servizi per il reinserimento delle persone in uscita dai circuiti penali”.

L’interessante iniziativa è finalizzata a “costituire e rafforzare le reti territoriali dei servizi di inclusione sociale, con riferimento a particolari categorie di soggetti a rischio di devianza ossia persone, in carico agli Uffici di Esecuzione penale esterna, in fase di uscita o usciti dai circuiti penali nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.”

In particolare “intende favorire formule di accoglienza, mettere in risalto le competenze per orientare le scelte adottate dai destinatari del progetto.”
E’ previsto a tal proposito “l’inserimento di duecento persone in tirocini di orientamento e inserimento lavorativo, propedeutici alla stabilizzazione occupazionale”.

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