martedì,Aprile 16 2024

Maria Antonietta Rositani contro Junior Cally: «La canzone rappresenta la violenza di cui sono stata vittima»

La 42enne calabrese consiglia di spegnere la televisione: «L'esclusione sarebbe un segnale meraviglioso - ammette - ma temo che questo non avverrà»

Maria Antonietta Rositani contro Junior Cally: «La canzone rappresenta la violenza di cui sono stata vittima»

«Nel momento in cui Junior Cally apparirà, è normale che cambierò canale subito o spegnerò la tv, perché la sua visione mi farebbe riaffiorare dei ricordi orribili, quindi rabbia, sicuramente di nuovo paura perché mi richiamerebbe alla mente quello che cerco tutti i giorni di combattere, la violenza che mio marito mi ha fatto».

A parlare così è Maria Antonietta Rositani, la 42enne di Reggio Calabria ricoverata da oltre dieci mesi al policlinico di Bari dopo che l’ex marito Ciro Russo ha tentato di ucciderla dandole fuoco con della benzina. Un terribile caso di violenza di genere il suo che ha attenzionato l’opinione pubblica dell’intero Paese. Intervistata dall’Agi la donna riflette sulla presenza a Sanremo del rapper e ci va giù pesante.

«Junior Cally nella canzone ‘Strega’ – ha dichiarato la donna – rappresenta una violenza della quale io stessa sono stata vittima. Gli insulti, la frase ‘l’ho ammazzata’, accompagnata dalle immagini nel video di una donna legata a una sedia con un sacchetto in testa mentre cerca invano di liberarsi, sono parole orripilanti. Gli aggettivi utilizzati da Junior Cally, così come il ‘ti ammazzo’, li ho sentiti spesso pronunciare dal mio ex marito e mi hanno distrutto dentro prima di essere ridotta da lui nelle mie attuali condizioni fisiche. Sono parole che una donna non dovrebbe mai sentire e che invece chi subisce violenza conosce benissimo».

La Rositani, dal momento del suo ricovero, il 12 marzo, ha subito diversi interventi chirurgici a causa delle gravi ustioni riportate, ma le sue violenze sono iniziate molti anni prima di quel giorno. Anni di soprusi, maltrattamenti, fisici e psicologici che hanno portato ad una condanna per stalking e maltrattamenti dell’uomo da cui poi si separerà. Una separazione che Russo non è riuscito ad accettare. L’uomo nella notte tra l’undici e il dodici marzo evaderà dagli arresti domiciliari che stava scontando a Ercolano, nel napoletano, e a bordo della sua auto si dirigerà a Reggio Calabria per compiere la sua terribile vendetta. La presenza quindi del rapper sul palco dell’Ariston viene criticata duramente dalla donna.

Maria Antonietta Rositani racconta di aver appreso la notizia mentre le stavano facendo l’ennesima medicazione: «Questa vicenda mi ha scosso moltissimo e addolorato. All’inizio pensavo fosse una bufala, che non fosse possibile che un personaggio del genere potesse partecipare al Festival di Sanremo, invece poi ho scoperto che era realtà. Non riuscivo a credere che il palco potesse essere calpestato da uno come lui. Secondo me lasciarglielo fare sarebbe come consentirgli di calpestare una donna. E, quindi, non potevo credere che gli fosse stato permesso di calpestarla. Sono indignata e ferita».

Per la donna il rapper deve essere escluso dalla gara: «Premesso che determinate canzoni non dovrebbero essere nemmeno pubblicate e messe in circolazione  – prosegue Maria Antonietta – non sarebbe dovuta proprio passare l’idea di ammettere in gara chi incita al femminicidio e considera la donna – non solo in ‘Strega’ ma anche in altri testi – come un oggetto, tra l’altro proprio in un periodo in cui tantissime donne, io tra loro, tantissime persone, lottano per i diritti delle donne, contro la violenza sulle donne”. Su questo la Rositani è categorica: “Qualora il cantante non venga escluso quella sera cambierò canale».

«Ricordo che da piccola con i miei genitori aspettavamo di poterci sedere insieme per gustare il Festival e la bellezza di quel palco, forse il più bello che ci sia. Oggi non mi sognerei mai di dire ai miei figli di guardarlo. Purtroppo – riflette Maria Antonietta Rositani – ormai il danno è stato fatto, il rapper il suo scopo lo ha raggiunto, ha fatto parlare di sé, ha fatto sì che anche chi non conoscesse quel tipo di canzoni ne potesse venire a conoscenza. Certo l’esclusione sarebbe un segnale meraviglioso – ammette – ma temo che questo non avverrà. Potremmo sperare che lui faccia un passo indietro ma anche su questo ho i miei dubbi. L’unica cosa che rimarrebbe da fare è da parte di noi cittadini, che paghiamo il canone Rai, spegnere i televisori o cambiare canale quando lui arriva sul palco dell’Ariston, per far capire a tutti, compresa la Rai, che la maggior parte del Paese sta accanto alle donne che come me soffrono inermi in un letto di ospedale, che hanno subito o che stanno subendo violenza. Che si è contro la violenza. E per impedire anche che i comportamenti dell’uomo violento vengano legittimati dal fatto che chi tratta pubblicamente la donna in questo modo ignobile salga addirittura sul palco dell’Ariston. È il minimo che si possa fare per dimostrare solidarietà verso una donna che è stata ed è vittima di aggressioni».

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