giovedì,Marzo 28 2024

Farmabusiness, Gratteri: «Tallini cerniera tra clan e pubblica amministrazione»

Lo ha dichiarato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa per l'arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini

Farmabusiness, Gratteri: «Tallini cerniera tra clan e pubblica amministrazione»

«Per arrivare a questo livello di indagine, che ha coinvolto una delle cariche più importanti della Regione, serve avere la fortuna investigatori di primo ordine, come i carabinieri dei comandi provinciali di Catanzaro e Crotone, e dei colleghi bravissimi, dai sostituti al mio aggiunto».

Lo ha dichiarato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa per l’arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini.

Gratteri ha specificato che si è trattato di «un’ndagine molto complessa e articolata, perché ha riguardato oltre che la Calabria anche l’Emilia e l’Umbria. Un’inchiesta che e riguardato un segmento delicato la pubblica amministrazione e apparati politici. Grazie all’operato dell’onorevole Tallini, il gruppo criminale Grande Aracri ha potuto ottenere queste facilitazioni, contatti e incontri con funzionari della regione per ottenere agevolazione: per questo motivo gli contestiamo il concorso esterno».

Nello specifico, in qualità di assessore regionale fino al 2014 e successivamente quale consigliere regionale secondo gli inquirenti favoriva un contributo concreto specifico e volontario per la conservazione del o il rafforzamento della capacità operativa dell’associazione. In cambio del sostegno elettorale avrebbe garantito ai referenti del sodalizio le condizioni per l’avvio e per l’esercizio dell’attività imprenditoriale della distribuzione all’ingrosso di prodotti farmaceutici.

Sarebbe così intervenuto nei pubblici uffici per agevolare e accelerare l’iter burocratico per il rilascio delle necessarie autorizzazioni volte alla cotituzione del Consorzio Farma Italia e della società Farmaeko che prevedeva la distribuzione di medicinali da banco sul territorio nazionale.

In tal senso avrebbe provveduto alla nomina del responsabile del relativo ambito nazionale sollecitando i soggetti preposti a rilasciare la necessaria documentazione amministrativa e le certificazioni pur consapevole del reimpiego di capitali illeciti provenienti dal delitto associativo.

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