giovedì,Marzo 28 2024

L’allarme della Dia: «La “dote” elettorale delle organizzazioni malavitose sarà più consistente»

L’allerta, chiara ed inequivocabile, emerge dalla ricerca condotta e divulgata dalla Direzione Investigativa antimafia: «Voto di scambio duro a morire»

L’allarme della Dia: «La “dote” elettorale delle organizzazioni malavitose sarà più consistente»

di Francesco Bolognese – Il voto di scambio, sempre più a “geografia” variabile, è duro a morire. Lo scranno (anche quello circoscrizionale ove ci fosse) fa gola a tanti. C’è chi (la stragrande maggioranza) corre lealmente nel pieno rispetto delle regole democratiche e c’è chi non disdegna la scorciatoia. Pronto a scendere a patti col diavolo.

La criminalità organizzata, segnatamente ‘ndrangheta, lo sa bene. Ed è lì in agguato, pronta ad offrire il suo sostegno. A votare e far votare il “suo” candidato. Determinando, come hanno più volte scritto gli ermellini, vittorie o sconfitte.

Alle prossime tornate elettorali le consorterie mafiose potrebbero portare una “dote” di voti verosimilmente più consistente.
L’allerta, chiara ed inequivocabile, emerge dalla ricerca condotta e divulgata dalla Direzione Investigativa antimafia (DIA).

«È evidente che le organizzazioni criminali hanno tutto l’interesse a fomentare episodi di intolleranza urbana, strumentalizzando la situazione di disagio economico per trasformarla in protesta sociale, specie al Sud. Parallelamente, le organizzazioni si stanno proponendo come welfare alternativo a quello statale, offrendo generi di prima necessità e sussidi di carattere economico. Si tratta di un vero e proprio investimento sul consenso sociale, che se da un lato fa crescere la “rispettabilità” del mafioso sul territorio, dall’altro genera un credito, da riscuotere, ad esempio, come “pacchetti di voti” in occasione di future elezioni».

Per quanto la ‘ndrangheta la sua azione consiste “nell’offrire sostegno economico a famiglie in difficoltà e proponendosi come benefattrice, ciò potrebbe determinare una pericolosa dipendenza, da riscattare a tempo debito. Si pensi, ad esempio, ai lavoratori in nero o a quelli sottopagati che costituiranno un bacino di voti utili alle finalità delle consorterie criminali in occasione delle elezioni o a coloro che si troveranno costretti dalle cosche, pur di garantire un sostentamento alle proprie famiglie, a diventare custodi di una partita di armi o di droga, trasportatori o spacciatori. Un surplus di attenzione e discernimento sarà richiesto prossimamente a chi comporrà le liste dei candidati ed all’elettorato.

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