mercoledì,Aprile 24 2024

Morte Nino Candido, la Corte rigetta la richiesta di perizia psichiatrica per Vincenti

Ieri mattina ad Alessandria è iniziato il processo per la tragedia di Quargnento in cui morirono i tre vigili del fuoco, tra cui il giovane reggino

Morte Nino Candido, la Corte rigetta la richiesta di perizia psichiatrica per Vincenti

La prima udienza del processo per la morte dei tre vigili del Fuoco, Marco Triches, Matteo Gastaldo e il reggino Antonino Candido si è conclusa con il rigetto della Corte della richiesta dalla difesa di perizia psichiatrica per Giovanni Vincenti. È iniziato ieri mattina ad Alessandria il processo che vede sul banco degli imputati i coniugi Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco per la tragedia della cascina di Quargnento del 5 novembre 2019.

Morte Nino Candido inizia il processo

I genitori di Nino Candido avrebbero voluto essere lì. Un dolore immenso vedere nei volti le persone che, per una insana cupidigia, hanno strappato tre vite ai loro cari. Ma non è stato così. «Oggi avrei dovuto essere ad Alessandria, in quel l’aula di tribunale. Avrei dovuto incrociare per la prima volta, dal vivo, i volti degli assassini di Nino, Matteo e Marco – scrive la mamma di Nino su Facebook – ma per motivi di salute non mi è stato possibile. Il destino, ancora una volta, mi è stato avverso. Ma forse è solo un segno.

I miei occhi si sono ammalati, forse perché si rifiutano di vedere ed accettare questa amara realtà, forse perché non debbano, ancora una volta, vedere le brutture di questo mondo o forse perché devo ancora imparare a vedere con occhi nuovi tutto ciò che mi circonda. Ai coniugi Vincenti vorrei chiedere come fanno a chiudere gli occhi la sera, come fanno a dormire senza che le immagini orribili e devastanti di quella notte, turbino le loro menti e le urla di dolore dei ragazzi sepolti sotto le macerie rompano il silenzio delle loro notti». Un dolore che non si è materializzato, un appuntamento che però è solo rimandato.

La tesi della “paralisi emotiva”

La tesi della difesa che ha portato la deposizione di un medico consulente si basa sulla paralisi emotiva che avrebbe attanagliato Vincenti nel momento in cui aveva ricevuto la telefonata riguardante la prima esplosione. Una paralisi tale da condizionarne i comportamenti e renderlo incapace di comprendere ciò che stava accadendo. Una tesi contro la quale si è opposto il pm Enrico Cieri che ha ricordato come l’atto compiuto da Vincenti il 5 novembre 2019 era stato pianificato ben 4 mesi prima.

Come commenta la signora Marisa, madre di Nino: «Se veramente fosse stato così questa condizione del Vincenti avrebbe dovuto essere chiarita prima, com’è che viene fuori solo ora, dopo che la giustizia ha deciso che per i coniugi venga escluso il rito abbreviato?».

Il processo riprenderà a gennaio, con le udienze fissate per i giorni 11 e 25; mentre per l’8 febbraio è prevista la sentenza. Salta invece l’udienza il prossimo 21 dicembre, il giorno del compleanno di Nino. Un peso sul cuore in meno per mamma Marisa e per la sua famiglia.

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