giovedì,Aprile 25 2024

Morte Nino Candido, stamattina ad Alessandria riprende il processo

Per la prima volta in aula i genitori del vigile reggino davanti ai coniugi imputati. La madre: «La disperazione si è tramutata in forza ed anche se non ti vedo, ti sento col cuore»

Morte Nino Candido, stamattina ad Alessandria riprende il processo

Si torna in aula stamane ad Alessandria per il processo per la morte dei tre vigili del Fuoco, Marco Triches, Matteo Gastaldo e il reggino Antonino Candido. Un processo che vede sul banco degli imputati per la tragedia della cascina di Quargnento del 5 novembre 2019 i coniugi Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco.

L’ultima udienza, lo scorso 14 dicembre era terminata con il rigetto della Corte della richiesta dalla difesa di perizia psichiatrica per Giovanni Vincenti. Un’udienza alla quale i genitori di Nino Candido non riuscirono ad assistere, per i problemi ad un occhio accusati dalla mamma di Nino. Oggi invece saranno in aula: pronti a guardare in volto chi ha strappato la vita al loro figlio ed ha distrutto tre famiglie.

Arrivata ad Alessandria, la signora Marisa, mamma di Nino, ha voluto scrivere qualche parola per cercare la forza ed il conforto alla vigilia di un giorno delicato: «E sono ore, sta arrivare il momento in cui dovrò affrontare un’altra grande e penosa prova: incontrare personalmente coloro i quali hanno deciso di strappare violentemente la vita tua, di Marco e Matteo. Da quella maledetta notte le nostre vite sono cambiate, i nostri cuori spezzati, i nostri occhi spenti ed i nostri sorrisi cancellati.

Nulla sarà più come prima, tranne l’amore che ci ha sempre uniti. Sai cuore mio, vorrei che la notte passasse in fretta e potesse cancellare questo incubo. Ma poi, il nuovo giorno che spunta mi riporta alla triste realtà. A volte mi sento soffocare, perché manchi come l’aria che respiro. Ma subito dopo diventi il mio ossigeno, la mia ancora a cui mi aggrappo per non sprofondare.

E mi dai la forza per andare avanti e combattere per te, per ottenere giustizia. La disperazione si è tramutata in forza ed anche se non ti vedo, ti sento col cuore e lì ti terrò in eterno. Angelo mio, so che domani, come sempre, sarai accanto a me».

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