giovedì,Aprile 25 2024

Muore al Gom ed i suoi effetti personali vengono smarriti. La denuncia del figlio

Daniele e pochi mesi fa ha perso suo padre dopo un delicato intervento al Grande ospedale metropolitano. Ma dopo il dolore della perdita è stato costretto ad avviare un percorso ad ostacoli

Muore al Gom ed i suoi effetti personali vengono smarriti. La denuncia del figlio

«Ora che mio padre ha “finalmente” ricevuto degna sepoltura, posso raccontare che al nostro ospedale, al GOM, se arrivate in ambulanza d’urgenza e con poca o nulla conoscenza, state sicuri che non ritroverete neanche i vestiti che portavate quel giorno».

Lui è Daniele e pochi mesi fa ha perso suo padre dopo un delicato intervento al Grande ospedale metropolitano. Ma dopo il dolore della perdita è stato costretto ad avviare un percorso ad ostacoli per riavere gli effetti personali che il padre aveva con se al momento del ricovero. «Premetto che chi ha curato mio padre per 35 giorni non c’entra col mio discorso, anzi, a loro sempre grazie per la professionalità e sensibilità dimostrata, ma non posso tenere il silenzio su una cosa vergognosa, ebbene sì, al Grande Ospedale Metropolitano spariscono gli effetti personali, dai vestiti fino ovviamente al portafogli con relativo contenuto. Direte voi, può succedere, no! Non deve accadere mai e poi mai perché chi agisce così non è meritevole di avere un camice bianco, fosse un semplice barelliere, è una violenza al malato e di conseguenza un ulteriore schiaffo al dolore dei parenti, perché anche uno stupido indumento di mio padre col suo odore, i suoi occhiali da vista o una fotografia tenuta nel suo portafogli, sono cose sue e che assieme a lui non torneranno indietro e che per noi hanno e avevano un grandissimo significato».

Daniele si appella a chi gestisce questo importante settore al Gom affinchè non solo possa trovare pace la sua famiglia ma anche per far si che tutto questo non debba riaccadere. «Al GOM nessuno, e dico nessuno ha saputo dare risposte, pur avendo portato avanti richieste continue per sapere che fine avessero fatto tutti gli effetti personali di mio padre. E aggiungo, mio padre non ha mai camminato con chissà quali somme di denaro, quindi per chi pensa che tutto questo sia fatto per soldi, rimando al mittente anche solo il pensarlo. Tra le tante volte dove sia io che mia madre ci siamo recati ai reparti da dove è passato mio padre, abbiamo anche incrociato una anziana signora che reclamava la catenina d’oro del figlio, anch’egli quindi vittima di questa “espoliazione”, cosa che mi fa pensare che è più di una coincidenza e anzi è cosa regolare che accada».

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