sabato,Aprile 20 2024

Il progetto internazionale “I-Can” produce risultati. ‘Ndrangheta, 10 latitanti assicurati alla giustizia

De Raho: «È anacronistico pensare alla lotta alle mafie senza una condivisione di informazioni e senza cooperazione di polizia»

Il progetto internazionale “I-Can” produce risultati. ‘Ndrangheta, 10 latitanti  assicurati alla giustizia

di Francesco Bolognese – Contro le organizzazioni malavitose, tra cui la ‘Ndrangheta, capaci di spiegare i loro tentacoli nei diversi continenti occorrerebbe  da parte dei diversi Stati una forte e coordinata azione di contrasto. Su questo dirimente fronte non siamo all’anno zero, tuttavia c’è parecchia strada da percorrere. A indicare la rotta, in occasione della Conferenza delle Parti della Convenzione di Palermo, è stato il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho.

«È anacronistico pensare alla lotta alle mafie senza una condivisione di informazioni e senza cooperazione di polizia: il contrasto alla criminalità organizzata transnazionale rappresenta una sfida che richiede uno sforzo corale. Abbattere le frontiere ed eliminare le distanze tra gli Stati è fondamentale per combattere e prevenire più efficacemente la criminalità organizzata».

Nel merito emergono fatti nuovi, estremamente incoraggianti, frutto del progetto internazionale I-Can(Interpol cooperation against ‘Ndrangheta), nato con l’obiettivo di accrescere la cooperazione internazionale nel contrasto all’organizzazione criminale di stampo mafioso costituita dalla ‘ndrangheta, in tutte le sue  ramificazioni mondiali.”

Sette mesi dopo, il bilancio di I-Can, nato dall’accordo tra il dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno italiano e il segretariato generale dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale (cioà l’Interpol), è lusinghiero. L’attività posta in essere, rende noto il Viminale, «ha consentito di localizzare e trarre in arresto dieci latitanti appartenenti alla ‘ndrangheta, di cui due in Albania, tre in Argentina, uno in Costa Rica, uno in Svizzera, uno in Canada e due in Spagna».

Si è altresì proceduto al sequestro «di ingenti somme di denaro contante, droga ed armi, e in Italia sono stati arrestati diversi fiancheggiatori dell’organizzazione criminale». Da ultimo, ma non ultimo «rimangono costanti ed intense le interlocuzioni con tutte le forze di polizia delegate allo svolgimento di indagini a carico di sodalizi mafiosi di matrice ‘ndranghetista».

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