venerdì,Aprile 19 2024

Chirone, Bombardieri: «Non solo minacce, ma anche regali per comprare i professionisti»

Il procuratore capo analizza in conferenza stampa i metodi del clan di Gioia Tauro per accaparrarsi le forniture mediche negli ospedali nella provincia ed essere avvantaggiati per i pagamenti

Chirone, Bombardieri: «Non solo minacce, ma anche regali per comprare i professionisti»

L’inchiesta Chirone ha fatto luce sulla longa manus del clan Piromalli sull’Asp di Reggio Calabria un ruolo fondamentale lo hanno avuto i condizionamenti esercitati dalla famiglia stessa. È stato il procuratore capo  di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri che, in conferenza stampa, ha chiarito i metodi del clan di Gioia Tauro per accaparrarsi le forniture mediche negli ospedali nella provincia ed essere avvantaggiati per i pagamenti.

Bombardieri sottolinea come oltre alle minacce ed alla violenza, modalità tipica del metodo ‘ndraghetista, le infiltrazioni avvenivano anche conquistando «i professionisti con regali e somme di denaro per comprare i favori di chi doveva acquistare i prodotti o pagare in via preferenziale. Le forniture riguardavano non solo l’ospedale di Gioia Tauro, ma anche Polistena, Melito Porto Salvo, Reggio Calabria e Locri. Rilevanti sono anche una serie intercettazioni che hanno ricostruito come i Tripodi potevano vantare relazioni privilegiate con Salvatore Barillaro, direttore del distretto sanitario di Reggio Calabria, oggi accusato di concorso esterno e finito ai domiciliari».

Un altro fatto chiari per il procuratore è che «Tutti a Gioia sapevano che i Tripodi fossero non solo entranei alla cosca ma anche punti di riferimento per contattare i Piromalli – dunque – Chi era predisposto agli acquisti veniva avvicinato da membri della società Mct Distribution con regali o somme di denaro. Ci sarebbe anche un libro per la contabilità, dove sarebbe stato scritto chi e quanto è stato pagato da Mct Distribution».

L’indagine di oggi si posiziona in un momento molto particolare che vede le due Asp di Reggio e Catanzaro, commissariate per infiltrazioni mafiose. Bombardieri si è poi soffermato sul «ruolo dei due fratelli Tripodi, Giuseppantonio e Francesco Michele, entrambi deceduti nel 2018, era emerso già in numerose dichiarazioni collaboratori li indicano come vicini ai Piromalli.

I due medici di Gioia Tauro hanno gestito gli interessi nella sanità per conto di Piromalli attraverso il centro clinico Minerva prima e dopo attraverso altre due società, per l’approvvigionamento di prodotti medicali». Coinvolto nell’indagine anche il figlio di Francesco Michele, Fabiano Tripodi, anche lui medico.

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