venerdì,Aprile 19 2024

Brogli elettorali, Davi: «La replica del Ministero dell’Interno lascia perplessi»

Il massmediologo afferma che «mentre per altri comuni si è scelta la mano pesante e muscolare, con Reggio si va in punta di piedi»

Brogli elettorali, Davi: «La replica del Ministero dell’Interno lascia perplessi»

Leggiamo di una replica del Viminale a una interpellanza della compagine di centrodestra in merito ai brogli nelle ultime elezioni a Reggio Calabria. Una replica che dice e non dice, che fa intendere, ma poi prende tempo. Nessuna chiarezza anche sui tempi delle verifiche. Mentre per altri comuni si è scelta la mano pesante e muscolare, con Reggio si va in punta di piedi». È questo il commento del massmediologo Klaus Davi circa la risposta del Ministero dell’Interno all’interpellanza dei parlamentari calabresi che avevano chiesto lo scioglimento dell’Ente.

«Da questa “replica” – continua – emerge anche una questione politica non indifferente, ossia quanto poco venga considerata la richiesta di una parte importante della politica nazionale che è maggioranza nel paese (il centrodestra) da chi, almeno, avrebbe dovuto rispondere. Perché così poca considerazione? Non sono abbastanza autorevoli i firmatari? Il centrodestra non merita la dovuta considerazione? E questo benché Lega e Forza Italia siano importanti “azionisti” del governo Draghi tenuti molto in considerazione del premier».

Klaus continua sostenendo che «nel leggere questa replica i cittadini reggini avranno la sensazione che il centrodestra conta zero, agli occhi del Ministero degli Interni quantomeno. Per andare al sodo: il Viminale scarica sulla Procura una richiesta di legalità che avrebbe meritato dalle istituzioni una risposta ben più consistente, in una terra che le stesse istituzioni in occasione pubbliche definiscono “difficile e dove lo Stato deve essere presente”.

Pleonastico ricordare che la Prefettura non ha minimamente tenuto in considerazione anche le nostre istanze e quelle di Vox Italia Calabria. E questo nonostante precise denunce in merito di parentele con killer di ‘ndrangheta di un candidato di Falcomatà mai smentite dalla Prefettura. Parentele ampiamente sufficienti per sciogliere altri comuni spesso commissariati per motivi molto più blandi di quanto accaduto nella nostra città». 

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