sabato,Aprile 20 2024

Rosarno, assolto il cittadino gambiano arrestato per sequestro di persona e violenza sessuale

L’uomo era stato denunciato dalla sua compagna. L’avvocato Alfredo Giovinazzo ha dimostrato, durante l’istruttoria dibattimentale, che la ricostruzione operata dagli inquirenti non era rispondente alla realtà dei fatti

Rosarno, assolto il cittadino gambiano arrestato per sequestro di persona e violenza sessuale

Si è conclusa con una sentenza di assoluzione, l’attività processuale relativa all’annosa vicenda che ha visto protagonista il gambiano Jallow Momodou, arrestato il 18 aprile del 2018 in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, disposta con ordinanza del Gip presso il Tribunale di Palmi, Minniti. L’uomo era accusato non solo di aver privato della libertà personale la compagna Donna Louise Stewart, impedendole, contro la sua volontà, di uscire da un’abitazione sita nei pressi della stazione ferroviaria di Rosarno (via Carbonari), di utilizzare il suo telefono cellulare, monitorando ogni spostamento della donna fatto all’interno dell’abitazione stessa, ma anche di averla costretta, in tre occasioni, e dopo averle fatto assumere sostanze stupefacenti o narcotiche, a subire atti sessuali.

Il Tribunale di Palmi, in composizione collegiale, presieduto dal giudice Grillone, ha emesso nei confronti dell’uomo, sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. La difesa di Momodou, sostenuta dall’avvocato Alfredo Giovinazzo del Foro di Palmi, ha dimostrato infatti, durante l’istruttoria dibattimentale, che la ricostruzione operata dagli inquirenti non era rispondente alla realtà dei fatti. Il Pm, nel corso della requisitoria aveva richiesto la condanna dell’imputato alla pena di 10 anni di reclusione, basandosi quasi esclusivamente sulle dichiarazioni rese dalla stessa persona offesa.

In realtà, il legale del gambiano, nell’arringa conclusiva, ha eccepito che le dichiarazioni della persona offesa, rese alla polizia giudiziaria nel corso delle indagini ed acquisite al fascicolo dibattimentale, hanno rilevanza probatoria di carattere secondario, in quanto formatesi senza il contraddittorio delle parti. Ha inoltre evidenziato che, la Suprema Corte nella sentenza del 3 ottobre del 2018, sulla base di arresti della Corte di Strasburgo, aveva elaborato il principio nomofilattico per cui le dichiarazioni acquisite fuori del contraddittorio non possono essere poste a fondamento della condanna, essendo necessario inquadrarle in un più ampio mosaico probatorio, nel quale non assumano rilievo decisivo o preponderante.

A tal proposito, l’avvocato Giovinazzo ha evidenziato che, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, non è emerso alcun riscontro oggettivo esterno, ovvero altri elementi probatori idonei a corroborare il narrato della persona offesa, venendo a mancare pertanto, la dimostrazione, oltre ogni ragionevole dubbio, dell’effettiva commissione dei delitti da parte dell’imputato. Nell’esaustiva e dettagliata discussione, il legale di Momodou ha evidenziato, in modo inconfutabile, la carenza di tutti gli elementi integranti le fattispecie incriminanti.

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