giovedì,Marzo 28 2024

Cosca Labate, chiesti oltre 2 secoli di carcere per boss e gregari nei processo “Helianthus”

Inchiesta "Helianthus", mano pesante del pm Ignazitto per la cosca di Gebbione: chiesti 20 anni per il boss Pietro Labate. L'elenco delle richieste

Cosca Labate, chiesti oltre 2 secoli di carcere per boss e gregari nei processo “Helianthus”

Oltre due secoli di carcere. Questa la pesantissima richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria per gli imputati del processo “Helianthus” che vede alla sbarra capi e gregari della potente cosca Labate, operante nel quartiere Gebbione di Reggio Calabria. Si tratta del troncone abbreviato sul quale giudicherà il gup Catalano.

È andato giù duro il pubblico ministero Walter Ignazitto nel corso della sua requisitoria, chiedendo ben 20 anni di reclusione per il boss e capo indiscusso della cosca, Pietro Labate, dalla cui cattura sono nate le indagini che hanno condotto poi all’inchiesta “Helianthus”. Medesima richiesta di condanna è stata fatta nei confronti di Antonino Labate, Orazio Assumma e Rocco Cassone.

Una condanna molto pesante è stata poi richiesta per Domenico Foti, e Santo Gambello a 18 anni di reclusione, mentre 6 anni e 4 mesi sono stati chiesti per Domenico Pratesi, per il quale proprio pochi giorni fa la Cassazione ha annullato la misura cautelare accogliendo le tesi degli avvocati Marco Gemelli e Antonio Trimboli. In tutto sono oltre 218 gli anni di reclusione richiesti per gli esponenti della cosca di Gebbione, tenuto conto della riduzione di un terzo per la scelta del rito.

L’inchiesta Helianthus

L’inchiesta della D.D.A. sviluppata con un’articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali del clan Labate, una delle più temibili e potenti articolazioni della ‘ndrangheta unitaria, che controlla nella città di Reggio Calabria il popoloso quartiere Gebbione. I poliziotti della Questura hanno posto i sigilli ad alcune aziende nella disponibilità degli appartenenti alla cosca, operanti nel settore alimentare e della distribuzione di carburanti, il cui valore complessivo è di circa un milione di euro.

Dall’inchiesta è emerso anche il dinamismo della cosca Labate in alcuni settori illeciti come quello delle scommesse on line, delle slot machines e dello sfruttamento delle corse clandestine di cavalli, mantenendo tuttavia un elevato interesse per quello che rappresenta il core business delle attività criminali da sempre espressione dello strapotere mafioso dei “Ti Mangiu”, segnatamente rappresentate dal sistematico ricorso ad attività estorsive nei confronti di operatori economici, commercianti e titolari di piccole, medie e grandi imprese, specialmente di quelli impegnati nell’esecuzione di appalti nel settore dell’edilizia privata nell’area ricadente sotto il dominio della consorteria mafiosa.

Le richieste della Procura

Pietro Labate                20 anni
Antonino Labate 20 anni
Orazio Assumma         20 anni
Domenico Foti    18 anni
Rocco Cassone    20 anni
Santo Gambello  18 anni
Paolo Labate cl. 84       14 anni e 10 mesi
Paolo Labate cl. 82       14 anni
Antonio Galante 12 anni
Caterina Candido 10 anni
Francesco Marcellino   10 anni e 6 mesi
Fabio Morabito   14 anni
Domenico Pratesi         6 anni e 4 mesi
Giovanni Ficara   17 anni
Antonino Ficara  1 anno e 6 mesi
Francesco Idone  2 anni

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