giovedì,Aprile 25 2024

Processo Miramare, Falcomatà si difende: «Era una proposta conveniente»

Il primo cittadino imputato principale del processo sull'affidamento dell'hotel risponde alle domande della Procura

Processo Miramare, Falcomatà si difende: «Era una proposta conveniente»

È iniziato oggi nell’aula bunker l’interrogatorio del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, principale imputato per falso e abuso d’ufficio nel processo “Miramare” nato dall’indagine della Procura sull’affidamento, nel 2015, del Grand’Hotel, che si trova sulla via Marina della città dello Stretto, all’associazione “Il Sottoscala” presieduta dall’imprenditore Paolo Zagarella il quale, durante la campagna elettorale del 2014, aveva concesso alcuni suoi locali per la segreteria del primo cittadino, esponente del Pd.

Secondo i pm, il sindaco e la giunta hanno concorso, il 16 luglio 2015, ad adottare una delibera con la quale «statuivano l’ammissibilità della proposta proveniente dall’associazione ‘Il Sottoscala’ per l’utilizzo del piano terra del ‘Miramare’», uno dei palazzi storici e prestigiosi di Reggio Calabria.

Per i magistrati, però, sindaco e assessori, anche loro imputati, hanno violato «i doveri di imparzialità, trasparenza e buona amministrazione» previsti dalla legge perché avrebbero dovuto fare un bando pubblico e non una concessione diretta.

Nel corso dell’interrogatorio, Falcomatà ha risposto alle domande del pm Nicola De Caria che, nel corso del processo, ha affiancato il sostituto procuratore Walter Ignazitto oggi assente. In merito all’assegnazione del “Grand’hotel Miramare” il sindaco ha spiegato che, all’epoca, era venuto a conoscenza della «proposta avanzata dall’associazione dalla dirigente Spanò. Nella rassegna dell’Estate Reggina non rientrava perché il ‘Miramare’ non era subito fruibile. Per questo motivo erano due procedimenti diversi e separati».

Assegnare la gestione all’associazione dell’imprenditore Zagarella, secondo Falcomatà, «ci consentiva di restituirlo ai cittadini, com’era nel programma di mandato che prevedeva la valorizzazione del patrimonio immobiliare di pregio artistico, culturale e storico. Era l’iniziativa – ha concluso il sindaco di Reggio – di un privato che faceva una proposta molto conveniente per l’amministrazione, senza alcun impegno di spesa. Valutate tutte le condizioni di sostenibilità e fattibilità, visto che c’era una facoltà di scelta dell’amministrazione utilizziamo la proposta, utile anche in funzione a un eventuale bando successivo».

L’interrogatorio di Falcomatà non si è concluso. Riprenderà mercoledì prossimo sempre in aula bunker a Reggio Calabria. 

top