giovedì,Aprile 25 2024

Reggio, tolti i figli ad un pentito di ‘ndrangheta. Cresceranno altrove

La decisione del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria a causa di un contesto familiare mafioso e di un episodio di autolesionismo del padre

Reggio, tolti i figli ad un pentito di ‘ndrangheta. Cresceranno altrove

Prosegue il progetto “Liberi di scegliere”, pensato e voluto dall’ex presidente del tribunale per i minori di Reggio, Roberto Di Bella. L’obiettivo è poter dare a figli cresciuti in un contesto mafioso la possibilità di scegliere di cambiare la loro vita. Nei giorni scorsi, è stato un decreto del Tribunale per i minori di Reggio Calabria a togliere due figli adolescenti ad un pentito.

La notizia è riportata oggi da Gazzetta del Sud. A determinare il provvedimento sarebbe stato un contesto mafioso nel quale i due minori si sono ritrovati. In particolare con riferimento alla periferia sud della città: i genitori in arresto per reati di ‘ndrangheta, il padre, nello specifico, è un pentito, un nonno boss condannato all’ergastolo, l’altro nonno pluripregiudicato e lo stesso per qualche zio. Nemmeno le due nonne, le uniche a non essere raggiunte da provvedimenti di natura giudiziaria, sono state ritenute idonee all’eduzione dei due nipoti.

Da qui la decisione dei giudici di privare padre e madre delle funzioni genitoriali per cercare di dare ai due minori, di 10 e 15 anni, l’opportunità di una crescita serena in un contesto più equilibrato ed una vita diversa rispetto a quel alla quale sarebbero stati condannati.

L’episodio di autolesionismo

Un brutto episodio aveva caratterizzato uno degli ultimi incontri in video colloquio col padre. In questo frangente l’uomo, un pentito, si sarebbe reso protagonista di atti di autolesionismo infliggendosi dei tagli provocando un grave turbamento alla figlia.

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