‘Ndrangheta, arrestato il boss Rocco Morabito. Era latitante dal 2017 dopo l’evasione
Il narcotrafficante era inserito nell'elenco dei dieci criminali più ricercai al mondo. Era evaso dal carcere dell'Uruguay
«Un risultato enorme». Sono queste le uniche parole rilasciate a caldo da parte di chi ha lavorato giorno e notte per far tornare in cella Rocco Morabito, il latitante numero due più pericoloso d’Italia dopo Matteo Messina Denaro. Il narcotrafficante è stato arrestato nella giornata di oggi in Brasile, grazie ad un’operazione congiunta di Interopol, Polizia, Carabinieri e Polizia federale brasiliana.
Morabito era nella lista dei dieci criminali più ricercati al mondo ed era nuovamente latitante a partire dal 2017, quando era evaso dal carcere dell’Uruguay dove si trovava in attesa di essere estradato.
Gli investigatori italiani, coordinati dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, sotto la supervisione del procuratore capo Giovanni Bombardieri e con la collaborazione della Dda di Torino, hanno seguito le sue tracce per tutto il Sud America fino all’arresto avvenuto oggi a Joao Pessoa (San Paolo), dove era in compagnia di Vincenzo Pasquino, anch’egli arrestato ed inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi. Fondamentale anche il lavoro dei carabinieri del Ros e del Gruppo di Locri, con l’ausilio della direzione generale affari internazionali e cooperazione giudiziaria del Ministero della Giustizia italiano e del dipartimento di giustizia statunitense.
La lunga latitanza
Rocco Morabito è stato latitante per quasi metà della sua esistenza, oltre 23 anni, prima di essere arrestato, nel 2017 all’interno di un hotel nella località di Punta Del Este, dove viveva con tutti i comfort del caso: villa con piscina, assegni, auto, cellulari, carte di credito ed un particolare che oggi non diventa casuale: un passaporto brasiliano.
Sulle sue spalle pende una condanna a 30 anni di reclusione per associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti tra il Sud America e Milano.