giovedì,Aprile 25 2024

Estate villese, tre eventi per dibattere sul tema della giustizia

L’assessore Porpiglia: «Un dibattito senza pregiudizi, con l’intervento dei qualificati relatori ed aperto al contributo di tutti, che spero non sia unico ma diffuso su tutti i territori»

Estate villese, tre eventi per dibattere sul tema della giustizia

Nell’ambito delle manifestazioni “Estate Villese 2021” l’Assessore alla legalità Porpiglia Francesca Anastasia, capogruppo consiliare Lega ha organizzato tre eventi per dibattere sul tema della giustizia che coinvolgeranno parlamentari, amministratori, rappresentanti di partito nazionali, associazioni, magistrati e vittime di mafia e che si svolgeranno nelle seguenti date : si parte il 9 Luglio ore 18.30 incontro dibattito “Riformare la giustizia”; il 23 Luglio ore 18.30 incontro/dibattito: “Giovani e legalità per un mondo migliore”; l’8 agosto 30° ore 18.30 incontro “Anniversario della morte del giudice Scopelliti – “L’impegno della Calabria che resta”.

Riformare la giustizia

Il funzionamento della giustizia è uno dei più grandi problemi che affligge il nostro Paese tanto da diventare una delle priorità del governo Draghi che, nel PNRR presentato dal Governo all’Europa, ha inserito alcune specifiche misure che intervengono sul sistema giudiziario.
Si tratta, in particolare, della previsione di riforme volte ad accelerare lo svolgimento dei processi, e di specifici stanziamenti per la digitalizzazione dei procedimenti giudiziari, per la gestione del carico pregresso di cause civili e penali e per l’efficientamento degli edifici giudiziari. Mentre ulteriori risorse, dedicate all’edilizia penitenziaria, sono messe a disposizione dal Piano complementare.

Un piano ambizioso ma basterà?

Come chiarisce Porpiglia «Sappiamo per certo che la lentezza della nostra giustizia è uno dei tre grandi problemi, assieme a una burocrazia inefficiente e un’alta tassazione, che tengono lontani gli investimenti esteri dall’Italia
Il sistema della giustizia italiana, soffre infatti di un fondamentale problema: i tempi della celebrazione dei processi civili, penali ed amministrativi. La durata dei processi incide negativamente sulla percezione della qualità della giustizia resa nelle aule giudiziarie: una “giustizia ritardata è giustizia denegata”.

L’efficienza del settore giustizia è condizione indispensabile per lo sviluppo economico e per un corretto funzionamento del mercato. Una riforma della Giustizia che riduca i tempi, oltre a processi più veloci, porterebbe 1 punto di Pil da investire nei diversi settori e più certezza per le imprese e per gli investitori stranieri.

Si stima che una riduzione della durata dei procedimenti civili del 50 per cento possa accrescere la dimensione media delle imprese manifatturiere italiane di circa il 10 per cento. Ed una riduzione da 9 a 5 anni dei tempi di definizione delle procedure fallimentari possa generare un incremento di produttività dell’economia italiana dell’1,6 per cento.

Questa oggi la giustizia italiana bocciata dall’Europa e dagli investitori !
Per non parlare dei Processi-lumaca anche nel settore penale! Oggi, specie dopo la riforma della prescrizione, ci si può ritrovare imputati a vita e con l’impossibilità di un efficace difesa, se non si è ricchi a sufficienza, a causa della sproporzione evidente di forze esistente tra accusa e difesa, per non parlare dei numerosi risarcimenti da parte dello Stato per errori giudiziari.
E l’Italia pur vantando una legislazione per il contrasto alla criminalità organizzata e una legislazione anticorruzione riconosciuta universalmente registra ancora troppi errori giudiziari ai danni dei cittadini.

Per avere una prima idea di quanti siano, mettendo insieme sia le vittime di ingiusta detenzione sia quelle di errori giudiziari in senso stretto, abbiamo che dal 1991 al 31 dicembre 2020 si sono registrati 29659 casi : in media, poco più di 988 l’anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato gigantesca, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri: 869.754.850 euro e spiccioli, per una media appena superiore ai 28 milioni e 990 mila euro l’anno. Troppi! E qui la Calabria è maglia rosa: nel 2020 Il distretto di Reggio Calabria primo con 7.907.008 € (90 casi, più di Roma con 77) e Catanzaro secondo con 4.584.529 €. (66 casi).

Ci manca poco per sommare la metà di tutti i risarcimenti italiani a fronte di meno di 2.000.000 di abitanti.
A fronte di tanti errori giudiziari la legge sulla responsabilità civile dei magistrati non ha funzionato: solo otto condanne in 11 anni dal 2010 al 2021 (3 in Tribunale e 5 in Cassazione) su 544 cause di responsabilità civile (peraltro indiretta) avviate nei confronti di altrettanti magistrati. A 10 condanne non si è mai arrivati, neanche in 11 anni!
Ciò ha contribuito a creare un senso di sfiducia dei cittadini nei confronti della magistratura che si è ulteriormente aggravato dopo gli scandali “Palamara ed Amara” che tutti conosciamo.

Se a questo aggiungiamo delle variabili di non poco conto: da un lato la visione diversa delle forze politiche che compongono la maggioranza governativa sulla riforma portata avanti dal Ministro della Giustizia Cartabia, che di fatto viene rallentata, dall’altro i referendum promossi dalla Lega e dal partito radicale su alcuni temi essenziali, quali separazioni carriere ed, appunto, la riforma sulla responsabilità civile dei giudici ed altri che fungono invece da pungolo, si capisce la delicatezza e la difficoltà di affrontare il tema Riforma Giustizia

Da qui l’idea di inserire, in una delle 3 serate organizzate come Assessore alla legalità del Comune di Villa San Giovanni, un dibattito senza pregiudizi, con l’intervento dei qualificati relatori ed aperto al contributo di tutti, che spero non sia unico ma diffuso su tutti i territori per discutere sulla situazione attuale della giustizia e, perché no, lanciare delle idee per una riforma che, per quanto mi riguarda, metta al centro i diritti inviolabili e costituzionalmente garantiti del cittadino».

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