giovedì,Marzo 28 2024

Inchiesta “Geenna”, condanne confermate in Appello per la ‘Ndrangheta in Valle d’Aosta

L’indagine, che risale al 2014, ha dimostrato l’esistenza di una cosca locale riconducibile alla cosca Nirta-Scalzone di San Luca

Inchiesta “Geenna”, condanne confermate in Appello per la ‘Ndrangheta in Valle d’Aosta

La Corte d’Appello di Torino ha confermato le 11 condanne comminate in primo grado al processo Geenna, sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. La pena più alta è per Bruno Nirta, condannato a 12 anni, 7 mesi e 20 giorni. Per la Dda di Torino era lui a svolgere ruoli di promozione, direzione e organizzazione.

Confermate, fra la altre, le condanne per Marco Fabrizio Di Donato (9 anni) per il fratello Roberto Alex e per Francesco Mammoliti (5 anni e 4 mesi) e per l’avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo (4 anni e 6 mesi).
L’indagine, che risale al 2014, ha dimostrato l’esistenza di una cosca locale riconducibile alla cosca Nirta-Scalzone di San Luca (Rc), capeggiata da Marco Fabrizio Di Donato e composta, fra gli altri, da Bruno Nirta e Antonio Raso, attivi con ruoli di promotori e organizzatori. Per gli inquirenti, l’organizzazione criminale sarebbe riuscita a infiltrarsi nella politica, come provato dalla partecipazione al sodalizio, nelle vesti di concorrenti esterni, di alcuni amministratori locali valdostani.

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