venerdì,Aprile 19 2024

Diego Trotta lascia Reggio Calabria dopo 25 anni: sarà vicario del questore di BAT

Una carriera costellata da importanti successi fra cui le catture di Pannunzi e Tegano e lo sgombero della baraccopoli. Il ritratto di un super poliziotto dalle grandi qualità umane

Diego Trotta lascia Reggio Calabria dopo 25 anni: sarà vicario del questore di BAT

Il dirigente del commissariato della Polizia di Stato di Gioia Tauro, Diego Trotta, è stato nominato nuovo vicario del questore della provincia di Bat (Barletta-Andria-Trani). Un reggino d’azione, dunque, che ritrova un altro “reggino”, il questore Roberto Pellicone, il primo a ricoprire un simile incarico nella provincia di nuova formazione.

La carriera di Diego Trotta

È un “addio” (o forse solo un arrivederci, chissà) che peserà non poco per la provincia di Reggio Calabria. Diego Trotta, da 25 anni ormai in riva allo Stretto, ha rappresentato il cuore pulsante della Polizia di Stato in tutti i ruoli che ha ricoperto. È uno di quei poliziotti che è riuscito nella non facile impresa di far collimare l’acume investigativo non comune, con un’umanità mai banale o scontata. Sono tantissimi i colleghi con i quali ha condiviso un percorso lunghissimo, prima alla questura di Reggio Calabria, all’interno della Squadra mobile della quale è stato anche vice dirigente, per poi giungere sino al Gabinetto regionale di Polizia scientifica e, infine, negli ultimi quattro anni e mezzo alla direzione del commissariato di Gioia Tauro.

I principali successi investigativi

Fare un elenco esaustivo dei risultati ottenuti da Diego Trotta sarebbe impresa pressoché impossibile. Sono tali e tante le operazioni di polizia giudiziaria che ha portato a termine, che nell’elenco si rischierebbe comunque di dimenticare qualcosa. E allora, forse, conviene focalizzare l’attenzione sulle tre punte di diamante delle quali Trotta può fregiarsi. Diverse fra loro per genesi, importanza e contesto. Ma tutte estremamente significative.

Nel 2004, infatti, fu lui ad individuare ed arrestare niente meno che Roberto Pannunzi, detto “Bebé”, il più importante broker della droga della ‘Ndrangheta. Trotta, insieme ai suoi uomini della Squadra mobile reggina, lo catturò a Madrid insieme al figlio Alessandro. Fu un risultato enorme per il calibro del personaggio, che poi riuscì ad evadere nel 2010, prima di essere riacciuffato nel 2013.

Proprio nel 2010 c’è il secondo grande colpo messo a segno da Diego Trotta. In contrada Batia di Terreti, quartiere collinare di Reggio Calabria, il super poliziotto scova uno dei capi indiscussi della ‘Ndrangheta reggina: Giovanni Tegano. Il boss, deceduto di recente, era latitante dal 1993 ed era inserito nella lista dei primi 30 ricercati del Ministero dell’Interno. Fu proprio Diego Trotta a coordinare e guidare gli uomini della Squadra mobile, mettendo a punto una strategia che non consentì a Tegano neppure il minimo accenno di fuga. La zona fu cinturata e fu disposta la chiusura di ogni varco. Tegano, condannato definitivamente all’ergastolo, fu dunque consegnato alla Giustizia dopo 17 anni di latitanza.

Da ultimo, ma solo in ordine di tempo, fu proprio Trotta a coordinare le attività di sgombero della baraccopoli che insisteva a San Ferdinando. Era il 2019 e il dirigente del commissariato di Gioia Tauro mise in campo tutta la sua capacità di mediazione, facendo leva su una empatia che gli è propria e che consentì di fare in modo che un’attività assai complessa potesse svolgersi in assoluta tranquillità. In quel caso, agì insieme all’allora questore reggino, Raffaele Grassi, ed al vicario pro tempore, Gaetano Cravana.

Solo poche settimane fa, poi, aveva coronato mesi e mesi d’indagine con gli arresti dell’inchiesta “Joy’s Seaside”, aprendo una breccia nel muro invalicabile della Marina di Gioia Tauro.

La nuova sfida

Insomma, dalla squadra mobile al gabinetto regionale di Polizia scientifica, fino a Gioia Tauro, Trotta ha continuato a servire la Polizia di Stato e così pure la provincia di Reggio Calabria, luogo con il quale non recide completamente i legami, essendo non solo la sua seconda casa, ma anche il luogo nel quale si è creata la sua famiglia.

Lo attende una sfida nuova ed esaltante. Già domani vi sarà l’inaugurazione della nuova Questura, alla presenza delle più alte autorità nazionali. Ed i vertici non hanno perso tempo: lo hanno voluto lì persino in anticipo. Come detto, sarà il vicario del questore Roberto Pellicone. Una coppia chiamata a rivoltare un territorio difficile come quello di Barletta, Andria e Trani. Criminalità locale ed organizzata di quel luogo sono avvisate: lo Stato ha deciso di metterci due investigatori di razza e mandare avanti la questura. Non tarderanno ad arrivare anche lì risultati lusinghieri.

Mentre la Calabria, e Reggio in particolare, non possono che rivolgere un ringraziamento sincero a Diego Trotta per ciò che ha dato in questi anni a tutta la comunità, contribuendo in modo deciso ad avvicinare la Polizia di Stato alla cittadinanza ed a fare giustizia nel modo più corretto: lavorando con tenacia ed onestà intellettuale.

top