sabato,Aprile 20 2024

Gotha, «Giuseppe Raffa e Giuseppe Iero: due assoluzioni di due uomini che hanno prestato la loro vita alla politica»

Le dichiarazioni dell’avvocato Natale Polimeni, che ha difeso diversi imputati del processo terminato ieri in aula bunker

Gotha, «Giuseppe Raffa e Giuseppe Iero: due assoluzioni di due uomini che hanno prestato la loro vita alla politica»

«Giuseppe Raffa, politico di razza, colpito dalla contestazione penale nel momento in cui svolgeva egregiamente il proprio ruolo di Presidente della Provincia (oggi Città Metropolitana). Un’imputazione che muta nel corso delle indagini, che fa mutare strategia alla difesa (avvocati Natale Polimeni e Francesco Calabrese) ma che vede Raffa uscire a testa alta giammai partecipe di un patto elettorale che lo vuole amministratore che devia dai propri doveri per acquistare un libro al fine di favorire taluno». Così si esprime l’avvocato Natale Polimeni, a margine della sentenza di primo grado del processo “Gotha”.

Secondo il legale, quella di Raffa era «una imputazione infondata, finanche “sfoderata” nel momento in cui Raffa si era candidato alla Regione, “sfoderata” proprio da chi (il Presidente dell’Antimafia) avrebbe dovuto maggiormente approfondire gli accadimenti e che ha recato pregiudizio all’immagine di un politico onesto».

Giuseppe Iero, «anche lui attinto da una imputazione “camaleontica”», così definita dal difensore dello stesso avvocato Natale Polimeni, «che si trasformerà nel corso delle indagini con l’aggiunta degli elementi indiziari che troveranno presto smentita. Una contestazione – spiega il legale – che lo vede imputato finanche per aver contribuito ad attività di bonifica da microspie sulla macchina del Senatore Caridi, che poi tramite certosino lavoro difensivo – riferisce ancora Polimeni – dimostrare come Iero non si era giammai avvicinato all’autovettura in questione, né la stessa era stata bonificata, così come giammai si era recato presso il Comune di Roma per sostenere interessi di terzi soggetti accusati di appartenere a consorteria mafiosa.

Assoluzioni – rimarca ancora il legale – che si aggiungono all’altra ottenuta dallo stesso difensore unitamente al collega Santambrogio nell’ambito dello stesso procedimento Gotha svoltosi nelle forme del giudizio abbreviato che ha visto assolto Carmelo Nucera, titolare del bar Ritrovo Libertà, vittima di attentati dinamitardi e accusato di essere imprenditore colluso per poi divenire, per come sostenuto, in sede cautelare, dalla difesa sin dalle prime battute dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione e da questa avallata un “imprenditore vittima”».

Tre storie diverse, tre storie che «hanno visto la verità alla fine di un percorso difensivo dove la giustizia ha trionfato».

top