venerdì,Aprile 19 2024

Big dell’imprenditoria reggina: «Ero alla messa di Tegano, era sobria e familiare. Klaus Davi? Un fallito»

Il massmediologo racconta quanto emerso dai social. Le parole di Cogliandro: «Tegano? Da morto non nuoce a nessuno, per le condanne da vivo ci ha pensato la legge giusto o sbagliato che sia». E su Davi: «Ha la benevolenza dei falliti»

Big dell’imprenditoria reggina: «Ero alla messa di Tegano, era sobria e familiare. Klaus Davi? Un fallito»

Di seguito la nota stampa inviata dallo staff del massmediologo Klaus Davi:

Un imprenditore di peso di Reggio Cal­abria si schiera. E lo fa con energia e determi­nazione e soprattutto pubblicamente: “Sto con i Tegano. Quel giorno c’ero alla Chiesa e si trattava di una funzione strettamente privata”.​

Di chi parliamo? Di uno degli imprend­itori più di peso a Reggio Calabria: si chiama Pasquale Cogliandro e opera in vari se­ttori dell’industria meccanica, attrezzature industriali, edilizia e commercio al dettaglio con il noto marchio “Vikimar”, con diverse società e sedi coprendo l’intero territorio comunale dall­’estrema periferia nord di Gallico fino a Bocale. Oltre ad avere insieme ai fratelli il famoso distributore di be­nzina “I fratelli Cogliandro” hanno la squadra calcistica del Bocale Calcio e la ges­tione totale da dece­nni del campo sportivo co­munale di Bocale.

Ma al di là della bio e del ruolo sociale il suo è un vero e proprio endorsement alla famiglia Tegano perché fatto su un profilo facebook visibile a tutti e perché si schiera in modo netto chiaro e inequivocabile con la tragicamente celebre famiglia di ‘Ndrangheta,

Inizia nel commen­tare un primo post riguardante la messa in suffragio del boss Giovanni Tegano (datato 11/0­8/21 ore 14:34) in cui scrive: “Io ero lì è stata una cerimonia sobria e tranquilla dentro un ambito strettamente familiare…“.

Giustifica la sua presenza con una forma di amicizia personale e di fronte alle rimostranze di molti cittadini si adopera in una difesa d’ufficio raccapricciante: “Allora siccome sono morti decine di persone per mano di questo clan… Perché non li bruciamo tutti pure i parenti che non hanno colpa?… Ma come cazzo si ragiona? Una figlia un figlio che onora il padre da morto non è un reato… Per le condanne da vivo ci ha pensato la legge giusto o sbagliato che sia… Da morto non nuoce a nessuno e nessuno è titolato a invadere campi strettamente personali…

Io ero lì è stata una cerimonia sobria e tranquilla dentro un ambito strettamente familiare… Il resto ci pensa la natura…”. E ancora: “Mi sta bene che l’amministrazione sia silente e volente… Ma basta co sta Ndrangheta… Non possiamo coprire i malfatti politici con 4 delinquenti… Riguardo la Ndrangheta credo che c’è chi può occuparsene meglio di noi… A fare chiacchiere… Non mettiamo sempre Ndrangheta perché ci fa comodo e ci riempie la bocca”, continua imperterrito.

Tutta la sua plastica ostilità va verso il giornalista Klaus Davi che è appena stato cacciato da una pattuglia di agenti dopo essere stati chiamati da Angela Tegano, figlia di un noto criminale e moglie di un pregiudicato. E lo fa con parole assolutamente deliranti: “Klaus si è conquistato la benevolenza dei falliti che mandano lettere anonime perché non sono riusciti a sfondare nei poteri malavitosi…

E con debolezza cercano di sviare il tutto con le missive… A volte giuste a volte tragedia… Ma ormai Reggio è terra di conquista sia per i malavitosi che per i falliti… Ritengo un grande giornalista non chi suona ai campanelli facendo domande con scorte e contro scorte… Per 4 delinquenti… Ma chi fa inchieste autonome sul malaffare politico che è il più grave in Italia… Ma sappiamo tutti che la politica non si tocca… Il delinquente si usa la politica li usa… Cmq sempre opinioni personali naturalmente».

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