‘Ndrangheta, maxi blitz a Roma: 65 arresti per infiltrazioni nella p.a. e droga
L'accusa per gli indagati è di fare parte di un gruppo 'ndranghetista che avrebbe assunto il controllo del territorio nel litorale a sud della Capitale

Maxi-blitz anti ‘ndrangheta a Roma e provincia. I carabinieri del comando provinciale di Roma, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia e su disposizione del Gip, stanno eseguendo un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 65 persone, talune delle quali gravemente indiziate di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, costituente una così chiamata “locale di ‘ndrangheta”, che si ipotizza avesse assunto il controllo del territorio nel litorale a sud di Roma, infiltrandosi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale. Sono ancora in corso perquisizioni e sequestri
I clan della ‘ndrangheta puntavano a “colonizzare” il litorale romano, e per farlo sfruttavano la loro consolidata capacità di importare ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, per poi infiltrarsi nelle amministrazioni locali attraverso la gestione e il controllo di attività economiche nei più svariati settori, da quello ittico alla gestione e smaltimento dei rifiuti. Questo è emerso dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che hanno ricostruito, fra l’altro, l’importazione di 258 chili di cocaina avvenuta nella primavera 2018, tramite un narcotrafficante colombiano, disciolta nel carbone e poi estratta all’interno di un laboratorio allestito a sud della Capitale.
Parte della droga, circa 15 chili, è stata trovata in una valigia che era stata nascosta nell’abitazione della sorella di uno degli appartenenti al gruppo criminale. La ‘ndrina aveva anche in progetto di acquistare e importare da Panama circa 500 chili di cocaina nascosti a bordo di un veliero che in origine veniva utilizzato per regate transoceaniche. L’operazione è però saltata quando gli arrestati sono venuti a conoscenza di indagini proprio nei loro confronti. A capo dell’organizzazione – un distaccamento dalla ‘ndrina di Santa Cristina d’Aspromonte – c’è Giacomo Madaffari e nel gruppo criminale ci sono diversi appartenenti alle cosche originarie di Guardavalle (Catanzaro). Tra queste i Gallace, i Perronace e i Tedesco.