giovedì,Aprile 18 2024

“Propaggine”: iniziati gli interrogatori e domani tocca ai due boss

La maggior parte degli indagati dell’inchiesta sulle ‘ndrine calabresi nella capitale si è avvalsa della facoltà di non rispondere

“Propaggine”: iniziati gli interrogatori e domani tocca ai due boss

Sono iniziati oggi gli interrogatori di garanzia davanti al gip per le 43 persone raggiunte ieri da misura cautelare nell’ambito dell’indagine “Propaggine”, l’operazione coordinata dalla Dia che ha consentito di sgominare una cellula della criminalità calabrese radicata nella Capitale e che per quanto riguarda il versante calabrese ha colpito la cosca Alvaro Penna, e arrestato il sindaco di Cosoleto Antonino Gioffrè.

In base a quanto si apprende la maggior parte degli indagati si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Domani sono previsti gli interrogatori di Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, ritenuti i capi dell’organizzazione criminale.

Dalle carte dell’indagine emergono dettagli sul modus operandi della “locale”. In particolare Carzo, secondo quanto scrive il gip nell’ordinanza, aveva espresso timori per il fatto che a Roma “erano stati trasferiti una serie di magistrati e di ufficiali di polizia giudiziaria che avevano lavorato in Calabria e avevano combattuto a Sinopoli e Cosoleto contro la cosca Alvaro (tutta la famiglia nostra)”.

A supporto il giudice cita anche una intercettazione in cui Carzo afferma: “..comunque c’è una Procura, qua a Roma, era tutta …la squadra che era sotto la Calabria. Pignatone, Cortese, Prestipino. Questi erano quelli che combattevano dentro i paesi nostri Cosoleto … Sinopoli… tutta la famiglia nostra…maledetti”.

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