martedì,Aprile 23 2024

L’ex senatore Siclari ai domiciliari: la cosca Alvaro avrebbe assicurato la sua elezione

L’esponente reggino di Forza Italia, non più coperto dall’immunità parlamentare, è finito ai domiciliari per una condanna in primo grado a 5 anni. In cambio, avrebbe permesso il trasferimento dalla Sicilia di un dipendente delle Poste e promesso un posto di lavoro al luogotenente del clan

L’ex senatore Siclari ai domiciliari: la cosca Alvaro avrebbe assicurato la sua elezione

di Vincenzo Imperitura – «Un accordo illecito, funzionale allo scambio di utilità». Così il Gip di Reggio Cotroneo, bollava nell’ordinanza, divenuta esecutiva oggi dopo l’esclusione da palazzo Madama dell’ex senatore Marco Siclari, l’ennesimo presunto intreccio tra politica e crimine organizzato in provincia di Reggio. Un accordo illecito imbastito tra Domenico Laurendi – interfaccia di primo piano della cosca Alvaro nel territorio di Sant’Eufemia d’Aspromonte – e il giovane ex Senatore (ristretto adesso agli arresti domiciliari) con un passato da consigliere in Campidoglio, per il tramite di Giuseppe Antonio Galletta, medico molto conosciuto in città e grande sostenitore elettorale dello stesso Siclari.

Un accordo politico-mafioso che avrebbe fruttato al candidato trapiantato a Roma una valanga di voti nel feudo montano degli Alvaro, e all’esponente del clan, una serie di favori a personaggi da lui stesso indicati al parlamentare. Un accordo costato all’ex senatore di Forza Italia una condanna in primo grado a cinque anni e 4 mesi disposta dal tribunale di Reggio nel febbraio scorso, e che è stato ricostruito pezzo per pezzo dalle indagini della distrettuale antimafia dello Stretto. Continua a leggere su LaCnews24.it

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