Sisma dello Stretto, il capo dei vdf, Parisi: «Non tutti i nostri piloti addestrati per atterrare a Reggio»
Anche nel contesto dell'esercitazione emerge la criticità legata alle limitazioni dello scalo Tito Minniti

«Il pilota non annoverava, negli ultimi dodici mesi, un atterraggio all’aeroporto di Reggio Calabria. Per questo non abbiamo potuto raggiungere direttamente la città con il nostro aeromobile».
A segnalare questa criticità è stato dal capo del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Guido Parisi, in una sede assolutamente inedita. Quella della Direzione di comando e controllo (Dicomac), istituita al Cedir in occasione dell’esercitazione Sisma dello Stretto.
L’aeromobile dei Vigili del Fuoco è infatti atterrato a Lamezia Terme.
Il Tito Minniti e l’emergenza
Un episodio che, qualora fosse necessario, pone in luce come le limitazioni potrebbero essere di ostacolo anche in caso di gestione di emergenze. Tali sarebbero quelle generate da terremoto o maremoto in un territorio come il nostro ad alta pericolosità sismica.
L’aeroporto dello Stretto, in questi giorni di esercitazioni relative al Sisma dello Stretto, è stato interessato da svariati voli di Stato, oltre che dalla tradizionale attività di linea.
Voli di Stato per i quali è stato evidentemente chiesto il rispetto dell’obbligo di addestramento del pilota, con almeno un atterraggio sulla pista reggina nell’ultimo anno.
Le limitazioni nonostante l’emergenza
Quando accaduto all’aeromobile dei vigili del Fuoco, un volo di Stato come gli altri, riaccende la questione. Il tema non è solo quello della mobilità della popolazione e della limitatezza all’attività volativa di linea. In gioco anche quello delle attività in caso emergenza, laddove non verrebbe meno il rispetto di questo requisito per atterrare.
Su questo obbligo di addestramento, vista la particolarità della pista e della modalità di avvicinamento, si annunciano da tempo novità anche a seguito della mutazione di classificazione dello scalo che però evidentemente non incide direttamente su di esso.
Reggio e le sue fragilità infrastrutturali
Il tema della fragilità infrastrutturale della Calabria è, infatti, tra le questioni emerse in occasione dell’esercitazione Sisma dello Stretto svoltasi a Reggio Calabria e Messina e oggi in fase conclusiva.
In materia di trasporti e collegamenti, il tema spazia dalle infrastrutture viarie a quelle ferroviarie, fino a quelle aeree.
Sicurezza ed emergenza
Quanto riferito in sede di simulazione dell’insediamento della Dicomac, dal corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Guido Parisi, evidenzia la necessità di conciliare al meglio garanzie di sicurezza con interventi sulle limitazioni che ancora insistono sullo scalo Tito Minniti di Reggio Calabria.
A parere di molti, puntare alla rimozione completa della limitazione è obiettivo audace.
Lavorare per una mitigazione, però, assicurerebbe certamente un ruolo più incisivo allo scalo. Ciò non solo in termini di mobilità ma anche, a questo punto, in termini di gestione delle emergenze.