giovedì,Aprile 18 2024

‘Ndrangheta a Milano, il gip: «Il clan Bandiera voleva recuperare il terreno perso»

Secondo il giudice per le indagini preliminari, l'intento era quello di «riaffermare la propria supremazia dimostrando a tutti che nulla è cambiato»

‘Ndrangheta a Milano, il gip: «Il clan Bandiera voleva recuperare il terreno perso»

«L’interesse del gruppo Bandiera (…) è quello di recuperare il terreno in parte perduto a causa della detenzione in carcere e di riaffermare la propria supremazia in quel territorio dimostrando a tutti che nulla è cambiato». Lo scrive il gip di Milano Stefania Donadeo nelle oltre 1.300 pagine del provvedimento di custodia cautelare per 49 persone eseguito oggi dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’indagine che ha portato a smantellare la locale di Rho, nel Milanese, ricostituita dopo Gaetano Bandiera e il figlio Cristian una volta terminata la detenzione domiciliare.

Il boss, già arrestato nel 2010 nell’operazione Infinito, lo «dice chiaramente ed espressamente “‘la ndrangheta è tornata”; e con ciò dimostra tutta la sua volontà di riaffermare il suo predominio nella “locale di Rho” e di non lasciarla nelle mani di qualcun altro. Questo suo progetto è condiviso innanzitutto dal figlio Cristian, anche lui in semidetenzione – annota il giudice – e poi da tutti gli altri associati (…) che ben conoscono il potere e la caratura criminale dei Bandiera e che perciò lavorano con e per loro».

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