Emergenza migranti, scafisti reclutati in Asia e addestrati in Turchia
Così funziona la rotta della disperazione che porta in Calabria

di Vincenzo Imperitura – Con gli occhi di tutti puntati sui doverosi salvataggi delle Ong nel canale di Sicilia, le spiagge dello Jonio reggino continuano ad essere punto d’arrivo privilegiato in Europa per migliaia di esseri umani dirottati in Calabria attraverso la “rotta turca”. Un flusso di arrivi praticamente ininterrotto, con le motovedette di Capitaneria e Guardia di Finanza che a ritmo continuo portano in salvo, operando spesso ben oltre i confini delle acque territoriali italiane, migliaia di uomini, donne e bambini che in mare ci erano arrivati grazie alle organizzazioni criminali internazionali che quei viaggi li preparano e li mettono in opera attraverso una rete capillare di complici estesa per mezzo pianeta.
La guerra in Ucraina e la rotta turca
Organizzazioni criminali che, nell’ultimo anno, hanno dovuto fare i conti con l’invasione russa all’Ucraina, modificando una parte della “filiera” che garantisce loro il continuo ricambio di scafisti pronti a partire dalla Turchia verso la Calabria. Continua a leggere su LaCnews24.it