venerdì,Aprile 19 2024

Inaugurazione anno giudiziario a Reggio, Bombardieri: «Potenziare l’uso delle intercettazioni»

Il procuratore generale di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni: «La riforma Cartabia è un errore enorme»

Inaugurazione anno giudiziario a Reggio, Bombardieri: «Potenziare l’uso delle intercettazioni»

La ‘ndrangheta sta approfittando anche del post pandemia. «Sempre maggiore è il pericolo che la ‘ndrangheta penetri nel tessuto sociale in un contesto economico fortemente indebolito dai postumi dell’emergenza sanitaria per il Covid-19. Per altro verso, è indubbio che le organizzazioni criminali possano essere attratte dai cospicui finanziamenti che, a livello nazionale e comunitario, saranno erogati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Lo scrive il procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri nella relazione presentata in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

«La risposta istituzionale a un fenomeno criminale di così imponente portata – prosegue il magistrato – deve essere, conseguentemente, la più seria ed efficace possibile. Per tali motivi, già negli anni passati è stata segnalata l’impellente e improcrastinabile necessità di un maggiore investimento in forze di polizia giudiziaria, che consenta di dare seguito, sistematico, senza soste e senza interruzioni, alle operazioni giudiziarie che, pure, continuano a indebolire e a minare la forza della ‘ndrangheta». Ecco perché, per il procuratore di Reggio Calabria «la costante affermazione, anche a livello politico nazionale, secondo cui la ‘ndrangheta costituisce l’emergenza criminale più grave del nostro Paese, deve avere come conseguenza concreta un complessivo potenziamento di tutte le strutture dello Stato che contrastano tale pervasivo fenomeno criminale».

Un potenziamento che dovrebbe riguardare non solo la polizia giudiziaria ma anche le intercettazioni: «Si tratta – scrive Bombardieri – di un settore nevralgico per ogni Procura della Repubblica, essendo le intercettazioni (telefoniche, ambientali e telematiche) un fondamentale e insostituibile strumento investigativo, oggi più che mai strategico per la ricerca della prova, specie (ma non soltanto) nei procedimenti di criminalità organizzata». Nella relazione Bombardieri ricorda anche che sono oltre 24 le tonnellate di cocaina che l’anno scorso sono state sequestrate dalla guardia di finanza nel porto di Gioia Tauro. A queste bisogna aggiungere altri 2227 chili di cocaina e 5190 chili di marijuana sequestrati, sempre al porto, dai carabinieri.

«I sodalizi criminali attivi nella provincia di Reggio Calabria – scrive il magistrato – hanno da tempo raggiunto una posizione di predominio assoluto sia a livello nazionale che internazionale, nel settore del traffico di sostanze stupefacenti. Nel periodo in esame i sequestri di cocaina nel porto di Gioia Tauro hanno raggiunto livelli mai visti prima, con carichi sempre occultati all’interno di container provenienti dal Sud America. Tale tendenza criminale trova anche riscontro nella collaborazione di questa Direzione distrettuale antimafia che viene negli ultimi tempi, sempre più, sollecitata dalle autorità giudiziarie di altri Paesi, europei ed extraeuropei, a collaborazioni investigative.

Anche quest’anno numerose e rilevanti sono le esperienze di questo ufficio nella cooperazione internazionale nella lotta alla ‘ndrangheta, ed in tale ambito ha trovato conferma il grande sforzo compiuto da Eurojust nel coordinamento tra le autorità giudiziarie di vari Stati europei ed anche con stati extraeuropei». Come già affermato all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022, il procuratore capo parla anche del fenomeno mafioso in riva allo Stretto: «La ‘ndrangheta dispone di un’allarmante capacità di diventare soggetto incluso e inclusivo nella classe dirigente reggina, in linea con la sua notoria tendenza ad individuare piani e spazi di interlocuzione con le istituzioni ed i principali soggetti economici e sociali della città».

Dominijanni: «Rischio 85% processi improcedili»

Se fosse entrata in vigore prima la normativa sulla improcedibilità prevista dalla Riforma Cartabia, in un anno, l’85% dei processi per reati comuni verrebbero dichiarata improcedibilità. Sono i numeri forniti, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, dal procuratore generale di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni che ha esordito con una simulazione che il suo ufficio ha fatto in relazione all’istituto dell’improcedibilità.
«Ho provato a simulare quel che accadrebbe con gli attuali numeri della corte d’appello di Reggio – ha detto – ovviamente un dato prognostico posto che la norma si applica ai fatti commessi dopo il 1 gennaio 2020, ma è comunque indicativo. E allora, se escludiamo i reati di ‘ndrangheta per i quali si applica un regime speciale, alla data del 1 luglio 2021 pendevano in corte, presso le due sedi penali, 7083 processi per reati comuni. Alla data del 30 giugno 2022, ovvero dopo un anno, ne sono stati decisi 1340, di cui 452 definiti entro il limite massimo dei tre anni. Dunque, su 7083 fascicoli oggi 6631 dovrebbero essere dichiarata improcedibilità, ovvero l’85% del totale».

Ecco perché, secondo il procuratore generale, in questo punto «la riforma Cartabia è un errore enorme». Dominijanni ha puntato il dito, inoltre, contro la carenza degli organici della magistratura requirente del distretto, a partire dalla Procura generale dove «vi è una scopertura del 25%, mancando 2 sostituti sugli 8 previsti in pianta». Tranne che alla Procura dei minori, guidata da Roberto Di Palma, che è l’unico ufficio che «finalmente si trova a pieno regime» dopo l’arrivo del sostituto Giuseppe Creazzo, ex procuratore di Firenze e «magistrato di grande esperienza che è rientrato in questo distretto», tutte le altre lamentano assenza di pubblici ministeri. Stando ai dati forniti dal procuratore generale Dominijanni, infatti, alla Procura di Reggio Calabria, il capo dell’ufficio Giovanni Bombardieri «attende la copertura di due posti di procuratore aggiunto sui tre in organico».

C’è inoltre una vacanza di 5 posti nella pianta organica dei sostituti (24 pm su 29 previsti). Tre posti vacanti su nove, invece, si registrano alla Procura di Palmi diretta da Emanuele Crescenti che «è ancora in attesa della nomina del procuratore aggiunto». Un solo pm, invece, manca alla Procura di Locri, guidata da Giuseppe Casciaro, con una scopertura quindi del 15%. Capitolo a parte è quello sullo stato degli immobili destinati ad uffici giudiziari o a servizio di questi: «La situazione per la Procura Generale non è mutata – spiega Dominijanni -. Gli Uffici sono ancora allocati nella sede in locazione dalla Curia, in edificio limitrofo alla Corte di appello e parzialmente in comune con gli Uffici del giudice di pace.

Ancora è in fase di ristrutturazione parte dell’edificio della Corte di appello, dove potrebbe trovare futura collocazione anche questo Ufficio, allorquando sarà realizzato il nuovo palazzo di Giustizia, i cui lavori di completamento ad oggi non sono ancora ripresi. Le problematiche di maggior rilievo – conclude Dominijanni – riguardano la disponibilità di locali destinati ad archivi cartacei di tutti gli uffici e per i corpi di reato. I locali in atto disponibili sono insufficienti e taluni necessitano di interventi di manutenzione straordinaria per le loro attuali condizioni».

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