giovedì,Aprile 25 2024

Killer evaso a Milano, il pentito: «Sestito uccise il boss Femia e tornò in carcere»

Sfruttando la semilibertà e un lavoro di facciata in una ditta edile, il milanese affiliato ai clan di 'ndrangheta avrebbe ucciso il genero del mammasantissima Antonio "du naschi" Nirta

Killer evaso a Milano, il pentito: «Sestito uccise il boss Femia e tornò in carcere»

di Vincenzo Imperitura – «Io lo porto, mi tengo molto alla sinistra con… con lo scooter e gli faccio cenno di entrare anche lui in questo spiazzo del recinto. Lui va con la macchina un pochettino più avanti, loro escono da questi cancelli che era molto buio e hanno… e hanno sparato simultaneamente».

È il collaboratore di giustizia Gianni Cretarola a piazzare, armi in pugno, Massimiliano Sestito sul luogo dell’omicidio di Vincenzo Femia, genero del mammasantissima Antonio “due nasi” Nirta ed espressione del clan all’interno delle mura aureliane, giustiziato nella periferia della Capitale nel gennaio del 2013. «Dal lato guidatore c’era Pizzata con la 357. Lato passeggero c’era Sestito con la CZ». Da ieri Sestito è un uomo in fuga evaso dai domiciliari dove si trovava in attesa della decisione della Cassazione che si dovrà esprimere proprio sull’omicidio di Vincenzo Femia.

L’omicidio di Vincenzo Femia è una faccenda seria: è il boss Giovanni Pizzata – direttamente dalla sua cella nel carcere di Rebibbia – a ordinarne la morte e a determinare che nel commando di fuoco ci sia anche Massimiliano Sestito: 52 anni, nativo di Rho nel milanese ma legato ai clan della “mafia dei boschi”, l’uomo è evaso dagli arresti domiciliari un paio di giorni prima della sentenza della Cassazione che avrebbe dovuto decidere se convalidare la condanna all’ergastolo stabilita dall’Appello Ter nell’ottobre del 2021, proprio in merito all’omicidio Femia.

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