mercoledì,Aprile 24 2024

I Berna si difendono: «Noi vittime sotto scorta, non siamo coinvolti in attività illecite»

L’avvocato Emilia Vera Giurato che difende gli imprenditori Francesco e Demetrio Berna ricorda che i due fratelli dopo le dichiarazioni spontanee che hanno portato a diversi arresti vivono sotto scorta da tre anni

I Berna si difendono: «Noi vittime sotto scorta, non siamo coinvolti in attività illecite»

«La diffusione della notizia del sequestro dei beni riconducibili ai Sigg.ri Francesco e Demetrio Berna, in forza del provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria e soprattutto della clamorosa eco mediatica che ne è derivata, nella consapevolezza che unici luoghi deputati alla difesa siano le aule di Tribunale, impone di riportare la cronaca su un binario di correttezza e completezza, demandando ai Giudici la valutazione di tutti gli elementi difensivi che sono stati riversati in atti».

A poco più di ventiquattr’ore dall’operazione che ha assicurato alla giustizia beni per un valore di quasi 45 milioni di euro – attraverso il sequestro di Società e quote sociali detenute in 18 realtà imprenditoriali, di cui una in Florida negli Stati Uniti, una ditta individuale, 10 veicoli, 337 fabbricati, 23 terreni e rapporti finanziari per un valore complessivamente stimato di circa 45 milioni di euro – il legale dei fratelli Francesco e Demetrio Berna, l’avvocato Emilia Vera Giurato ha inteso chiarire alcuni punti della vicenda, sottolineando in primis che «a seguito delle denunce sporte da Francesco Berna nei confronti di esponenti di numerose cosche di ‘ndrangheta, i fratelli Berna e le loro famiglie vivono da circa tre anni sotto scorta».

Le sue dichiarazioni, «accuratamente vagliate dall’Autorità Giudiziaria, sono state ritenute attendibili – aggiunge l’avvocato Giurato – ed hanno portato ad arresti e condanne nell’ambito, tra gli altri, dei procedimenti Heliantus, Malefix e Metameria nei quali a Francesco Berna, quale persona offesa dal reato, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per le innumerevoli estorsioni subite, nel corso di quasi trent’anni, nello svolgimento della propria attività imprenditoriale».

Quanto ai fatti per i quali sono sottoposti a giudizio, il legale dei due imprenditori edili afferma: «i fratelli Berna negano con fermezza ogni responsabilità ed ogni, benché minimo, coinvolgimento in attività di natura illecita; ribadiscono che l’unica contiguità, nient’affatto compiacente, con gruppi della locale criminalità organizzata è quella che sono stati costretti incessantemente a subire, a causa delle soffocanti richieste estorsive subite da parte delle diverse compagini criminali operanti sul territorio».

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